ROMA – Anche Maurizio Crozza lascia Rai Tre, dopo il divorzio con polemiche di Giovanni Floris. La copertina del comico su Ballarò era una deroga al contratto di esclusiva firmato con La7, ma con l’addio di “Giova”, anche lui presto sugli schermi di Urbano Cairo, Crozza leva le tende.
Secondo le indiscrezioni riportate da Paolo Conti sul Corriere della Sera, l’accoppiata vincente del martedì sera si ritroverà in una prima serata, sempre il martedì, tutta in esclusiva su La7. Per gli italiani basterà semplicemente cambiare canale, ma per la Rai si tratta di un buco nel palinsesto non indifferente.
Entrambi “protetti” del produttore-agente Beppe Caschetto che sta concludendo gli ultimi dettagli dell’accordo con La7, Crozza e Floris andranno ad infoltire la già nutrita schiera di nomi famosi sulla rete di Urbano Cairo.
La7 presenterà i palinsesti giovedì 10 luglio e lo slogan la dice lunga: “Siamo la Cnn italiana”. Conti parla di vera e propria “offensiva alla Rai”:
Floris (striscia quotidiana preserale, più il martedì sera con un nuovo programma), il Tg di Enrico Mentana, il giovedì sera con Michele Santoro, la prima serata con Lilli Gruber, la squadra di Corrado Formigli, Myrta Merlino. Più di una vecchia Raitre.
Intanto il divorzio Floris-Rai, come tutte le separazioni, non è esente da litigi, con la Rai che accusa di non potersi permettere i 4 milioni di compenso promessi a Floris da Cairo e il giornalista che invece giura che non è una mera questione di quattrini:
“Me ne vado per una scelta editoriale – ha detto Floris – la Rai non sposava le mie idee. Sono stato sempre ottimamente compensato e sono consapevole di aver ricevuto moltissimo. Invece è un problema lavorare senza progetti editoriali condivisi, e dubitando del sostegno e della fiducia dell’azienda riguardo a progetti che io non voglio imporre a nessuno e che hanno senso solo se sono sposati e non subiti. Ho sempre saputo che lavorare per la Rai significa lavorare anche prescindendo dal mercato e ritengo giusto che il servizio pubblico segua logiche diverse”.
Ma la Rai controbatte seccamente:
“Nessun problema editoriale con Giovanni Floris. L’azienda è pronta a rinnovare il contratto alle condizioni economiche che conosce”.
Insomma, due versioni distanti. Di certo c’è che il conduttore avrebbe voluto più spazio in Rai e per questo aveva chiesto all’azienda di inserire nel nuovo contratto, oltre alla conduzione di Ballarò, anche la realizzazione di una striscia quotidiana di 10 minuti, sul modello de Il Fatto di Enzo Biagi, eventualmente anche su Rai1.
La proposta era di realizzare 100 puntate al prezzo simbolico di 1 euro l’una per un anno, con la clausola che al raggiungimento di determinati risultati di share l’azienda avrebbe messo mano al portafogli a partire dal secondo anno. Il dg Luigi Gubitosi, pur aprendo alla realizzazione della striscia su Rai3, ha rifiutato la clausola, temendo che un incremento del compenso (un milione e 800 mila euro per tre anni) provocasse la reazione di chi aveva subito tagli di stipendio nella sua gestione.
Intanto a Viale Mazzini pensano a come riempire quella che è ormai la scatola vuota e pure stanca di Ballarò. Tre i nomi che circolano: Bianca Berlinguer, lo stesso direttore Vianello e Gerardo Greco, che ha conseguito buoni risultati con Agorà.
Ma Conti sul Corriere parla di un nome nuovissimo: quello di Giulia Innocenzi, galoppina di Michele Santoro, che ha già fatto strada su La7, col suo Announo con Matteo Renzi, intervistato dai giovani.
“E se fosse il nuovo Ballarò?”, si domanda il Corriere. A far venire il sospetto è stata la visita di Santoro di lunedì 30 giugno al settimo piano di viale Mazzini. Non di certo per tornare lui in Rai…