”Si chiamerà Parla con tigna- ironizza Serena Dandini- Ho pensato di cambiare il titolo”. Il nuovo “Parla con me”, il talk show di satira in onda dal martedì al venerdì alle 23.15, che debutterà martedì, 28 settembre, sempre che il cda della Rai sblocchi nella riunione di domani mattina il contratto con la Fandango tv che produce la trasmissione per Raitre.
E aggiunge: ”Non siamo vittime né martiri, ma professionisti che lavorano. Siamo pronti ad andare avanti, anche se è tutto molto faticoso e difficile, segnali piccoli e grandi di questo grande fratello che ti sopravvede e che ti senti addosso”. Sul divano rosso di velluto si infervora la Dandini: ”Con gli autori facciamo un esercizio zen perché questa situazione rende più realisti del re, noi stessi abbiamo paura di cadere nell’autocensura. E quando fai il retropensiero del ‘mi conviene’ è un passo indietro, è grave per un paese. Non lo dico per me che ho fatto la mia carriera e non vedo l’ora di andare ai giardini. Lo dico per i nuovi: così non si impara il coraggio, la creatività ma il servilismo e questo è molto grave”.
Lo spot di lancio del programma, bloccato dalla struttura Rai promozione e immagine di cui è direttore Guido Paglia, andrà in onda domani ”dentro il programma, sotto la mia responsabilità di direttore di rete”, dice il direttore Paolo Ruffini, con aria un po’ di sfida, mentre la Dandini tiene a ricordare che si tratta di un ”direttore reintegrato”. A guardare lo spot ‘incriminato’, viene da ridere: il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, interpretato da Max Paiella, si fa venire una crisi respiratoria quando la Dandini, ospite dello studio del telegiornale per lanciare la nuova edizione di ‘Parla con me’, gli comunica che va da Enrico Mentana al tg La7, il tutto con il sottofondo musicale del Requiem di Mozart.
Tutto qua, dice la stampa? ”E’ duro, può fare del male”, scherza la Dandini. E Ruffini ricorda che anche su Gianni Riotta aveva colpito la satira di Parla con me. ”La satira è questo, non si può giudicare in merito alle opportunità, è sempre molesta, inopportuna e graffiante. Avevo chiamato Minzolini per avvisarlo che anche quest’anno era preso in giro. La satira è uno degli ingredienti del programma da otto anni e la faremo liberamente come sempre. Per fare una buona tv di qualità ci vuole libertà, che è anche la forza del servizio pubblico. Escludo che il futuro della Rai possa essere meno libero di quanto non sia stato nell’epoca del monopolio”.
Nel programma di Dandini e Andrea Salerno, scritto con Dario Vergassola e altri 12 autori (e la consulenza di altri quattro), la satira è abbondante. Ad esempio nella mini fiction che quest’anno è sulle intercettazioni, ‘I ca… degli altri’: uno dei due funzionari protagonisti, addetti al controllo delle telefonate, Valerio Aprea, dice: ”Ho beccato un traffico di coca, solo che al posto di dire coca dicono senatori”. E l’altro funzionario (Marco Giallini), ”no sono proprio senatori, oggi si comprano”.
In uno spot un finto George Clooney prova le nuove miscele del caffé: una capsula ha il logo Pd, un’altra la faccia di Rutelli, un’altra Vendola, un’altra Casini. Clooney schiaccia il tasto mentre parte il jingle ‘Nuovo Ulivo. What else?’ peccato che il bel George sputi tutto dicendo ‘fuck in… broda’. Ci sono Ascanio Celestini con i suoi monologhi, Andrea Rivera e le citofonate moleste, Zoro (Diego Bianchi) con le inchieste politiche, il trio Medusa con un esilarante talent show Italia’s got Parlament in cui si fa il casting per i nuovi onorevoli in vista delle elezioni, Federica Cifola farà Donna Assunta Almirante, Paola Minaccioni Giovanna Botteri del Tg3, e poi Antonio Scurati con un editoriale, le band nuove e Elio e le storie tese.
Negli Studios di via Tiburtina, proprio dietro il divano, c’è il cavallo della Rai e vicino un corno d’argento (”c’è da tre anni e ci porta fortuna”). La circolare Masi su scalette e pubblico non li riguarda: ”Siamo un talk non un approfondimento giornalistico. Certo che per il pubblico saremmo nei guai, visto che paghiamo 60 comparse per applaudire, sarebbe comico dire di non farlo per fare il pubblico passivo”, dice Andrea Salerno. Intanto, visti i tempi, il gruppo si è portato avanti, arruolando un nuovo personaggio: Toni Concilianti (alias Rocco Tanica di Elio e le storie tese).