NEW YORK – Avevano già preso di mira i mormoni in una memorabile puntata del loro irriverente cartone animato “South Park”, ma a quanto pare non avevano ancora esaurito le battute. Così, Matt Stone e Trey Parker, i due creatori della serie più “cattiva” d’America, tornano sul tema con un musical intitolato “The Book of Mormon” che debutterà domani a Broadway.
Ma chi temeva potessero scadere nella peggiore blasfemia e attirarsi l’odio della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, come in passato è avvenuto con Scientology, ma soprattutto con l’Islam (in seguito a una puntata furono addirittura minacciati di morte), può stare tranquillo. Pare, infatti, che anche i mormoni abbiano preso con spirito il musical satirico dichiarando che “è solo uno show”.
Del resto, dopo qualche settimana di anteprime, la critica ha decretato unanime il successo dello spettacolo, che racconta la storia di due missionari mormoni spediti in Uganda a evangelizzare la popolazione afflitta dalla fame, dalla guerra e dall’Aids.
Le battute si sprecano, certo, ma l’intento dei due creatori «non è stato quello di attaccare arbitrariamente i mormoni “tanto per”» spiega Parker. I due ex compagni di college, infatti, sono grandi appassionati di musical e ne volevano semplicemente realizzare uno sfruttando gli spunti che quella particolare fede offre, senza rinunciare alla verve, al sarcasmo e all’irriverenza che li hanno resi famosi fra il grande pubblico.