Ha da poco ricevuto il David di Donatello alla carriera insieme al suo storico amico-collega Bud Spencer. Ma non festeggia, Terence Hill, all’anagrafe Marco Girotti.
L’attore due giorni fa è stato derubato in via Condotti, a Roma. Gli hanno sfilato il portafoglio: «non mi sono accorto di niente, è incredibile, non riesco a spiegarmi come possano aver fatto». Ma non è il furto del portafoglio a renderlo triste. Perché l’ex «Trinità » oggi «Don Matteo» lì ci conservava qualcosa di più prezioso delle banconote. «Ci tenevo una foto cui tenevo molto – spiega – e delle lettere, non mi preoccupo per i soldi, ma per quei ricordi che per me hanno un valore inestimabile».
Si tratta della foto di suo figlio adottivo Ross. Il ragazzo era scomparso in un incidente stradale nel 1990. Avevano anche recitato insieme in Don Camillo (1983) e Renegade – Un osso troppo duro (1987). Erano molto legati. Ma il 15 gennaio 1990 appena 17enne, Ross muore in un incidente stradale a Stockbridge (Massachusetts) insieme con un amico.
La morte di Ross provoca in Terence Hill una profonda crisi depressiva, cui riesce ad uscire verso la fine degli anni ’90 con la partenza della serie tv «Don Matteo», di cui l’attore veneziano è protagonista. Quelle foto e quei biglietti conservati nel portafoglio sono per Hill un legame a quel figlio scomparso troppo presto. Perciò si appella ai ladri: «Dei soldi non m’importa, ma ridatemi i ricordi di Ross».
