ROMA – Il Governo italiano ha permesso alle compagnie aeree e ai tour operator di non rimborsare i viaggi annullati causa Covid-19.
Sulla vicenda è ora entrata l’Unione europea che ha accusato l’Italia (e non solo dato che la questione riguarda molti paesi europei) di aver violato le norme europee.
Se l’Italia non cambierà le regole introdotte con il decreto del 2 marzo 2020, la Ue ha annunciato di voler aprire una procedura d’infrazione a carico del nostro Paese.
La questione viene sollevata dalla Commissione europea in una lettera formale inviata la mattina di oggi, venerdì 15 maggio, al Governo a firma di Didier Reynders e Adina Valean, titolari della Giustizia e dei Trasporti.
L’esecutivo Conte ha ora tempo fino al 28 maggio per prendere misure adeguate, ovvero cambiare la legge lasciando ai consumatori la possibilità di optare tra rimborso del viaggio cancellato e recupero dello stesso con un voucher.
La Commissione ora spera “che la faccenda possa essere risolta senza ricorrere a una procedura di infrazione formale, ma se a questa lettera non seguirà una risposta soddisfacente, considereremo di aprirla”.
Ci sono numerosi viaggi cancellati a causa del coronavirus. Questo, secondo la Commissione “ha portato a un insostenibile mancanza di liquidità ed entrate per il settore dei trasporti e dei viaggi e comprendiamo il bisogno di sostenere l’industria”.
Per venire incontro al problema, l’Europa ricorda di aver dato i mezzi alle autorità nazionali di sostenere l’industria del turismo in altro modo.
Tuttavia, come si legge nella lettera inviata all’Italia, “siamo convinti che la Ue debba preservare i diritti dei viaggiatori e dei passeggeri”.
“I nostri cittadini sono profondamente colpiti dalla crisi, molti hanno perso significative parte delle entrate e coloro che hanno scelto un viaggio prima della pandemia ora potrebbero preferire il rimborso per coprire altri pressanti bisogni” aggiunge la Commissione Europea.
Bruxelles ricorda di avere approvato giusto la scorsa settimana una serie di direttive per salvare la stagione estiva e il turismo tra le quali si prevede espressamente che “passeggeri e i viaggiatori devono avere la scelta di optare tra voucher e rimborso”.
I voucher inoltre, ricorda la Ue che per essere resi più attraenti devono essere coperti da una garanzia pubblica che garantisca il rimborso in caso di fallimento dell’operatore.
L’Italia non ha dato però garanzie pubbliche su questi voucher.
Queste indicazioni, attacca la Commissione, non sono rispettate dalle autorità italiane, in particolare già dai primi decreti con le misure urgenti contro la pandemia adottati il 2 marzo.
“Entro il 28 maggio aspettiamo provvedimenti o la descrizione dei provvedimenti che verranno presi” per allineare le leggi italiane al diritto comunitario. Altrimenti scatterà la procedura.
Non solo l’Italia nel mirino della Commissione europa ma mezza Europa
Oltre all’Italia, mezza Europa è coinvolta nella stesso richiamo. Bruxelles ha infatti scritto anche a Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo e Paesi Bassi (fonte: Repubblica).