ROMA – Gli sprechi delle Regioni per promuovere il turismo: il gemellaggio della Calabria con la Vallonia รจ solo l’episodio piรน pittoresco. Ne racconta tanti Claudio Marincola sul Messaggero:
ยซSe i bronzi di Riace non si possono spostare, ci spostiamo noiยป. Devono aver pensato questo, Pasquale Anastasi, dirigente generale del Dipartimento turismo; Sonia Tallarico, dirigente generale del dipartimento Cultura e Serena Angioli, dirigente del Dipartimento programmazione. Dalla Calabria a Charleroi, in Belgio, per incontrare Jean-Paul Detaille, delegato del ministro dell’Agricoltura della regione Vallona. Oggetto dellโincontro ยซlโidentificazione di ambiti di cooperazione strategicaยป. Eccolo il turismo affidato alle regioni: centinaia di missioni simili a questa. E tutte, come si specifica sul sito www.turiscalabria.it, ยซin coerenza con la programmazione strategica regionaleยป.
Per la cronaca: la delegazione calabra ha anche partecipato alla XIV edizione della “Settimana della Lingua Italiana nel mondo”, organizzata dal Consolato generale d’Italia sempre a Charleroi. Altri italiani allโestero, altra missione.
Ora che il dialogo con la popolazione francofona del Belgio sia importante, e che lo sia ยซanche la destagionalizzazione delle presenzeยป, ยซnell’ottica di promuovere scambi e sinergie tra le scuole delle due regioniยป non ci sentiamo di escluderlo.
Il sistema in Italia prevede che la promozione del turismo sia affidata alle Regioni. In altri Paesi รจ compito del ministero dei Trasporti, visto che turismo vuol dire un sistema di trasporti che funzioni. Da noi invece succede che ci siano “venti repubbliche indipendenti” che spendono e spandono. E spesso succede che chi piรน spreca meno turisti attrae:
Il minimo sindacale รจ un sito web per ognuna. Piรน un osservatorio (che non si nega mai a nessuno) e almeno una agenzia dedicata. Venti repubbliche indipendenti, di cui cinque autonome e, dunque, piรน indipendenti delle altre. ร il sistema Italia, quello che resta dopo i tagli e le sforbiciate e che ci costa non meno di 350 milioni, la spesa โpuraโ per la promozione.
Il principio del โchi piรน spende piรน incassaโ in questo settore non vale. Anzi, spesso รจ il contrario. E mentre ormai Francia e Spagna ci hanno staccato e anche la Germania ha messo la freccia per superarci sia per numero di presenze che per i pernottamenti, noi continuiamo nella gara fratricida. Siamo bravissimi. Nelle Fiere che si svolgono nel mondo, le Regioni italiane si distinguono per una ragione: metterle sotto uno stesso tetto รจ unโimpresa.
Ci sarebbe l’Enit, l’Agenzia nazionale per il turismo (quella del mitico sito Italia.it), ma non la usa nessuno, a cominciare dalle Regioni autonome:
Che perรฒ piace poco alla provincia autonoma di Bolzano, scontenta la Sicilia, fa venire il magone al Nordest specie se al governo cโรจ il Carroccio. ยซร vero, ho piรน volte espresso i miei dubbi: cerchiamo in genere di presentarci con i nostri mezzi – ammette Marino Finozzi, assessore al Turismo della Regione Veneto – anche perchรฉ in questo modo risparmiamo. Senza dire che la qualitร degli stand allestiti da Enit non ci sembra appropriata. Forse รจ dipeso da una gara che si รจ bloccata, cosรฌ dicono. Fatto sta che spendendo meno siamo riusciti da soli a trovare spazi migliori e piรน visibilitร ยป.
Nel Veneto il turismo รจ cresciuto meno che altrove (+2,1%) ma almeno รจ cresciuto. Nel frattempo lโEnit ha abbassato i prezzi riducendo del 40/50% i costi per le Regioni. Cosรฌ che, ad esempio, al World travel market in corso fino a giovedรฌ prossimo allโExcelle di Londra รจ riuscito a mettere sotto lo stesso tendone tutte le Regioni italiane, a parte Sicilia e Puglia che ne avranno uno loro.
Le attivitร promozionali con le due fiere principali lโItb di Berlino e il Mitt di Mosca rappresentano da sempre un volano per il settore. Come i workshop. Una vetrina. Peccato che per anni si siano accumulati errori su errori. Un caso limite รจ la questione dei visti. Andavamo in Georgia e San Pietroburgo a mostrare quanto era bello e attrattivo il Bel Paese ma se poi i russi e le russe decidevano di venire facevamo di tutto per scoraggiarli: i visti venivano rilasciati al rallentatore. Solo grazie ad un accordo tra Enit e Affari esteri e lโassunzione di personale locale, con un investimento di circa 450 mila euro, si รจ riusciti ad aiutare i turisti ad arrivare da noi. A San Pietroburgo, dopo lโaccordo, il rilascio dei timbri nelle nostre ambasciate รจ aumentato dellโ81%, in Georgia del 105%. Unโaccelerazione che ha ridotto in media del 71% i tempi di rilascio in India, Azerbaijan, Ucraina, Bielorussia, Armenia, Kazakistan e Turchia. Il nostro turismo era in crisi ma per venire in Italia si faceva la fila.