– ANCONA, 19 GIU – I vescovi delle Marche scrivono una
lettera aperta ai turisti, con un invito a riconciliarsi con la
natura e un richiamo al XXV Congresso Eucaristico nazionale che
sara' ospitato a settembre nella Diocesi di Ancona-Osimo.
Il tempo della vacanza – si legge – ''e' un dono. In esso
riscopriamo il senso e il valore della vita attraverso il
riposo, che si fa necessario per chiunque viva con impegno e
responsabilita' il tempo dell'operosita'. Tempo per rigenerare
cio' che si consuma, per distendere cio' che e' contratto, per
riconciliare cio' che e' diviso. Il tempo della vacanza sia,
anche, la possibilita' di incontrarci, senza fretta, con le
persone piu' care, rinsaldando le relazioni piu' importanti e
ricercando una sempre maggiore autenticita' in esse''.
''Questo desiderio profondo – affermano i vescovi delle
Marche – ci da' occasione di invitare ciascuno di voi al XXV
Congresso Eucaristico nazionale che avremo la grazia di vivere
nella Diocesi di Ancona-Osimo e con la partecipazione delle
altre Chiese della nostra regione dal 3 all'11 settembre
prossimi. Il Congresso Eucaristico vuole essere una sosta, una
pausa di raccoglimento e di meditazione davanti a Cristo Signore
che di Se' ci ha fatto dono nella Eucaristia. Una spiritualita'
che ci faccia riscoprire esistenzialmente la celebrazione
dell'Eucaristia come fonte che genera, nutre, interpreta, educa
la vita quotidiana''.
''Gli ultimi accadimenti che abbiamo vissuto a livello
mondiale sono – si legge ancora nella lettera – segni che vanno
interpretati per dare prospettiva e valore alla vita quotidiana.
Dalla guerra che si insinua nella convivenza tra i popoli alla
natura che nelle sue manifestazioni catastrofiche ci ricordano
la nostra fragilita' di creature, emerge un fatto
incontestabile: le scelte e i comportamenti dell'umanita'
debbono tenere conto maggiormente della vita e della persona e
non essere condizionati da esigenze puramente mercantili''.
''Il tempo della vacanza sia, dunque – e' l'esortazione dei
vescovi marchigiani -, l'occasione per riconciliarsi con l'uomo
e con la natura, riconoscendo che il grande limite dell'umanita'
e' quello di confidare troppo nella propria forza, non
riservando un'attenzione adeguata al creato e alla propria
dimensione interiore, scrigno dell'Infinito che vive in noi''.
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