Oggi le localita’ piu’ importanti dell’antica Via Annia sono tutte dotate di strutture museali: un’idea e’ quindi quella di seguire un itinerario ‘annio’ con la visita dei musei lungo quella che fu la prima autostrada nel Nordest.
Adria: Il nome Adria deriva dall’etrusco, da una base illirica adri (roccia), altri credono che ci sia un rapporto con il latino atrium e ater (scuro) o dell’umbro atru di identico significato. Adria si raggiunge agevolmente in treno, o in auto uscendo dall’A13 all’altezza di Rovigo, ma e’ possibile anche percorrere le campagne dell’endolaguna, scendendo da Venezia o salendo da Ferrara. Il Museo Archeologico di Adria si trova nel centro cittadino e custodisce tra l’altro una sezione romana che illustra le vicende e l’aspetto di Atria nella prima eta’ imperiale, utilizzando i dati degli scavi ed preziosi disegni di archivio.
Un tempio, il teatro, l’anfiteatro ed il foro riprendono consistenza grazie a suggestive ricomposizioni grafiche tridimensionali. Gli elementi ornamentali e gli arredi delle ricche domus adriesi sono stati inseriti in una scenografia per restituirne la collocazione e l’originaria funzione. In mostra anche bellissimi vetri romani illuminati per renderne al massimo la forma e la matericita’. Vicino all’Archeologico, il Septem Maria Museum , dedicato all’acqua, prende nome dalla denominazione ”sette mari” data dallo storico Plinio il Vecchio a questo territorio.
Padova: Il nome della citta’ viene fatto derivare da Patavium e Pava, dal latino patere, estendersi, in riferimento al suo sorgere su un luogo pianeggiante, forse in contrasto con i vicini colli Euganei. Il Museo di Scienze Archeologiche e d’arte di Padova si trova oggi all’interno di palazzo Liviano, ma la collezione ha origine nel 1733, quando venne donata la raccolta appartenuta al naturalista Vallisneri. Nato con il nome di Gabinetto delle Antichita’, il Museo era affidato a chi ricopriva la cattedra di Numismatica, Antiquaria, Diplomatica ed Araldica. Dei tre settori in cui e’ articolato, il primo e’ costituito dalla collezione Marco Mantova Benavides, che risale al Cinquecento e comprende marmi antichi e rinascimentali, vasi e ceramiche.
Il secondo settore e’ composto da dodici salette didattiche che espongono materiali di terracotta e ceramica, vetri e bronzi romani, oggetti d’uso, accessori e tombe. L’ultima sezione e’ una gipsoteca con sculture classiche istituita nel 1899. Al Museo Archeologico di Piazza Eremitani si trovano invece reperti di epoca preromana e romana; tra i reperti, un raffinato busto di Sileno, fino alle raccolte di materiale etrusco e italiota.
