Brescia, centomila euro nella lavatrice, frutto di estorsioni e usura. Più di centomila euro nascosti dentro la lavatrice.
Brescia, centomila euro nella lavatrice, frutto di estorsioni e usura. Soldi sporchi, frutto di estorsioni e usura: è quanto hanno rinvenuto i militari della Guardia di Finanza durante una perquisizione in provincia di Brescia. Altri soldi, orologi di valori e preziosi dentro il forno di casa e in altri nascondigli domestici.
L’inchiesta Atto Finale: estorsioni con metodi mafiosi, 15 arresti
Il rinvenimento è avvenuto nell’ambito di un’estesa operazione di polizia. Nelle prime ore del mattino, nelle province di Brescia, Milano, Reggio Calabria, Cremona e Ascoli Piceno, uomini della Polizia, dei carabinieri e della Guardia di Finanza di Brescia, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, hanno eseguito 15 misure cautelari nei confronti di soggetti contigui ed inseriti in contesti di criminalità organizzata di stampo ‘ndranghetista e gravemente indiziati, a vario titolo, di usura ed estorsione commessi con metodo mafioso, nell’ambito dell’operazione “Atto finale“.
L’attività degli investigatori – diretta dal pm Roberta Panico della Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, insieme con i sostituti procuratori Erica Battaglia e Carlotta Bernardini – ha permesso di documentare, nonostante il periodo di lockdown, presunte condotte intimidatorie ed estorsive, accordi e pagamenti usurari, accompagnati da pressioni e pretese economiche agli imprenditori, accordi per la spartizione degli illeciti guadagni, richieste di protezione criminale e gravi situazioni di esposizione a rischio per l’incolumità individuale.