ROMA – “Due lacrimucce di Fornero sono state ridicolizzate per un anno mentre quelle di Vendola sono un segno di sensibilità virile per non parlare di quelle di Bersani”.
Il ministro del Welfare Elsa Fornero, all’indomani della caduta del governo dei tecnici si toglie qualche sassolino dalla scarpa durante un’intervista a “L’Infedele” di Gad Lerner.
Il ministro ha parlato anche del suo appoggio a Mario Monti: “Come cittadina – ha aggiunto – sarei personalmente dispiaciuta se l’Italia dovesse a fare a meno del suo contributo”. “Credo che” sull’azione del governo “ci sia un consenso più grande di quanto non trovi rappresentazione nei media ma non ho parlato in questo giorni con il presidente Monti. Gli ho mandato un messaggio”.
Altro punto toccato da Fornero è stato il rapporto conflittuale con la Cgil. Il ministro a tal proposito ha detto di essere rimasta delusa da Susanna Camusso. Il segretario della Cgil infatti, si ostina a non voler capire che c’era da parte mia un sincero tentativo di risolvere i problemi. Sono quelli dei lavoratori e delle imprese. Io ho cercato di fare un riforma che guardasse entrambi”.
Fornero lancia qualche frecciatina anche al presidente della Regione Puglia: “Sono rimasta amareggiata di certi attacchi di Vendola. Posso rispondere a Vendola anche dicendo ‘Stiamo aiutando le persone quando continuiamo a chiedere cassa integrazione in deroga?’. Proprio nella sua regione ci sono lavoratori che sono assistiti monetariamente da vent’anni”.
