Un cono magico, bianco e nero, immerso nel blu del mare e del cielo
Chi non ha mai visto l’Etna dal vivo, non può neanche lontanamente immaginare la sua bellezza. E tanto meno comprenderne l’energia. Un’energia che, appena ti avvicini alle sue pendici, ti travolge di emozioni e di stupore. Di notte e di giorno. Perché “Idda”, “a Muntagna”, come chiamano i Catenesi l’Etna, è molto di più di un semplice vulcano. Lava, neve, boschi, sentieri, canyon, grotte e ghiacciai. Un panorama mozzafiato quando sei su. Un palcoscenico senza eguali, quando si è giù.
Poi, poi si sono le eruzioni. E quelle sì, che ti tolgono il respiro. Come quella che stiamo assistendo nelle ultime ore.
Nuova spettacolare eruzione dell’Etna
Ieri martedì 16 febbraio. C’è stata forte attività esplosiva dal cratere di Sud-est. Una alta nube di cenere lavica si è levata e si è dispersa verso sud con la caduta anche di pietroline su gran parte della provincia di Catania. La nube di cenere ha provocato lo stop di auto e moto a Catania. E anche la chiusura dell’aeroporto di Fontanarossa. L’aeroporto ha ripreso a funzionare la mattina seguente.
Dalla stessa bocca emerge un trabocco lavico che ha prodotto un modesto collasso del fianco del cono generando un flusso piroclastico che si è sviluppato lungo la parete occidentale della valle del Bove.
Aggiornamento delle ore 07.57
Etna in eruzione dalle 16.10: i rilevamenti dell’Ingv
L’incremento dell’attività esplosiva è stato registrato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – Osservatorio etneo (Ingv-Oe), dalle 16.10 di martedì 16 febbraio.
Il fenomeno si è poi evoluto in fontana di lava con la formazione di una nube di cenere altissima e spessa che si sta disperdendo verso sud facendo cadere cenere lavica e lapilli sui paesi etnei.
Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico nelle ultime ore si è mantenuta su valori elevati e c’è stato, prima dell’esplosione al cratere sommitale, un suo importante repentino incremento.
La sorgente del tremore rimane confinata al di sotto del cratere di Sud-Est nell’intervallo di profondità compreso tra 2.900 e 3.000 metri al si sopra del livello del mare.
L’incremento del tremore è accompagnato da una violenta attività infrasonica con segnali di ampiezza elevata.
Etna in eruzione, lapilli su Pedara e Nicolosi
Lapilli sono caduti grossi, quasi 10 centimetri, su diversi paesi dell’Etna, come Pedara e Nicolosi, dove è già in corso la conta dei danni a automezzi e coltivazioni, per cominciare.
Non risultano, al momento, notizie di persone ferite. Anche perché, come quasi sempre, la fase parossistica dell’eruzione è tutta concentrata nella zona sommitale, tra i 2.900 e i 3.000 metri di quota dal livello del mare, dove gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania, hanno collocato la sorgente del tremore.
E’ tutto concentrato nel cratere di Sud-Est, con le fontane di lava e l’emissione di cenere lavica.
Aeroporto di Catania chiuso
L’aeroporto internazionale di Catania ha sospeso la propria operatività per l’emergenza cenere lavica legata all’eruzione. Lo ha deciso l’unità di crisi dello scalo.
La colonna di fumo e cenere emessa dal cratere di Sud-Est è alta oltre un chilometro e il buio non consente di garantire la sicurezza dei voli. I lapilli hanno invaso la pista e le zone di rullaggio e posteggio.
Cancellati o dirottati cinque dei voli in arrivo o partenza. Il Vincenzo Bellini dovrebbe riaprire mercoledì 17 febbraio, se si riuscirà a completare la sua bonifica.
Di seguito la diretta video dell’eruzione trasmessa su YouTube: