CATANIA – Alle 20 circa della sera del 30 luglio, l’Etna si è risvegliato e fino alle 23.30 circa ha dato vita ad una spettacolare attività stromboliana dal cratere posto sul fianco orientale del cono del cratere sud-est, con forti boati, fontane di lava che hanno raggiunto una altezza di 450-500 metri e l’immissione di una nuvola di cenere che è stata spinta dal vento verso est.
Una colata lavica è scesa lungo la parete occidentale della desertica Valle del Bove. La cenere è ricaduta anche su alcuni centri abitati come Milo, Zafferana Ente, Giarre e Riposto, ma non ha causato problemi all’aeroporto che è sempre rimasto operativo.
Quello di sabato 30 è stato l’ottavo fenomeno parossistico dell’anno, il terzo di questo di tipo in tre settimane. Un episodio si era verificato già nella mattinata per circa 3 ore, e anche in quella occasione la nube di cenere emessa dal vulcano era stata spinta dal vento verso est e non aveva compromesso l’operativita’ dello aeroporto aereo.