
Rita Pavone ai funerali di Rita Wertmuller (Ansa)
Rita Pavone si commuove ai funerali di Lina Wermuller che si sono svolti oggi, sabato 11 dicembre, alla Chiesa degli Artisti a Roma. la cantante racconta un aneddoto legato al Giornalino di Gian Burrasca, uno dei primi film girati dalla regista romana morta a 93 anni che vede Rita Pavone protagonista, e si commuove. “Fai buon biaggio” dice ad un certo punto la Pavone che viene abracciata da Giancarlo Giannini.
Lina Wertmuller, applausi e commozione ai funerali
È arrivata tenendosi per mano con i familiari e gli amici più stretti, Maria Zulima Job, la figlia adottiva di Lina Wertmuller. In lacrime ha aspettato l’arrivo del feretro, salutato da un applauso tributato dalla folla lungo le transenne. Tra i primi volti noti ad arrivare, Giancarlo Giannini. Queste le parole dell’attore: “Lina era una grande donna e una grande regista, senza di lei non avrei fatto nulla”. Presenti anche Giuliana De Sio, Domenico De Masi, Caterina D’Amico, Yari Gugliucci, Marina Cicogna, Cinzia Th Torrini, Elisabetta Villaggio, figlia di Paolo e Rita Pavone.

Lina Wertmuller, tante le corone di fiori
Fra le tante corone, quelle all’ingresso della chiesa di Guido Lombardo e della la Titanus e di Roma Capitale. “Oggi la ricordiamo, facciamolo senza nessuna retorica – ha detto Giuliana De Sio al suo arrivo -. Ieri abbiamo anche cantato alla camera ardente. Siamo sereni. Lina se n’è andata bene senza soffrire, ha vissuto libera come ha voluto. Dobbiamo festeggiarla”. A celebrare la messa è don Walter Insero: “Sarebbe bello se Roma dedicasse a mamma una piazza o un teatro o un cinema”, il desiderio espresso nel giorno della camera ardente in Campidoglio, da Maria Zulima Job, figlia della cineasta.
I versi di una poesia amata da Lina Wertmuller, La goccia, “che voglio leggere come un regalo da parte del suo grande amore Enrico Job” concludono l’omaggio di Giancarlo Giannini durante i funerali della grande cineasta. L’attore, dopo la messa è intervenuto per ricordarla: “La conoscevo da 60 anni, con lei ho fatto i miei film più belli, mi ha forgiato, sono stato il suo pongo, senza di lei avrei continuato a fare il perito elettronico” spiega Giannini, salito sul presbiterio tenendo stretta una commossa Rita Pavone. “E’ stata la mia mamma artistica – dice la cantante -. Mi ha portato a fare cose che mai avrei pensato di poter fare. Era frizzante e spumeggiante con un carattere che adoravo” aggiunge, ricordando qualche aneddoto delle riprese de Il giornalino di Gian Burrasca.
Le parole di Massimo Wertmuller
Il nipote della regista Massimo Wertmuller ha unito commozione e humour, rievocando anche il modo deciso e il linguaggio a volte colorito utilizzato della cineasta sul set: “Da una parte piango mia zia, che si porta via tutti i miei ricordi belli di famiglia. Poi si piange il genio che ho avuto la fortuna di avere dentro casa – sottolinea l’attore che ha concluso la cerimonia leggendo la preghiera degli artisti -. Io cara Lina avrei voluto avere anche una cellula sola con l’occhialetto bianco, non è andata così. Oggi per me e Maria (la figlia adottiva della cineasta, ndr) si apre una voragine che non si colmerà”.
All’uscita del feretro, come all’entrata, l’applauso della folla in piazza, che si è unito a quello di amici e famigliari della regista. A renderle omaggio, fra gli altri, anche Giuliana De Sio, Domenico De Masi, Caterina D’Amico, Yari Gugliucci, Marina Cicogna, Cinzia Th Torrini, Elisabetta Villaggio, figlia di Paolo, Leopoldo Mastelloni, Duilio Giammaria.