LONDRA – Dopo un anno esatto, tre giovani sono stati riconosciuti colpevoli per la sparatoria in un negozio nella zona sud di Londra dove Thusha Kamaleswaran, una bimba di cinque anni di origine indiana, restò per giorni sospesa tra la vita e la morte dopo essere stata colpita da un proiettile vagante.
La piccola si trovava nel negozio dello zio: il 29 marzo 2011 fu colpita al petto da un proiettile che distrusse parte della sua spina dorsale, provocandole un duplice arresto cardiaco prima dell’arrivo in ospedale.
Qui, i medici riuscirono a salvarle la vita, ma non poterono far nulla di fronte alle tragiche conseguenze della sparatoria. Thusha resterà paralizzata per tutta la vita ed oggi è costretta su una sedia a rotelle.
I colpevoli del sogno infranto ad una bimba, che sognava di fare la ballerina, sono Nathaniel Grant, 21 anni, Kazeem Kolawole, 19, e Anthony McCalla, 20. I tre giovani fanno parte dei “Gas members”, una gang nata cinque anni fa a Londra. Grant era già sospettato aver ucciso un giovane in un caso quasi identico. Si trattava in questo caso dell’omicidio di Ryan Bravo, nel dicembre 2010, in una strada non lontana dal market dove è stata ferita la ragazza indiana.
La madre della piccola Sharmila Kamaleswaran, ha pianto a lungo in aula e descritto la figlia come “felice e sorridente”. Grande commozione quando ai giurati sono stati mostrati i filmati dell’attacco nel quale è rimasto gravemente ferito anche Roshan Selvakumar, un dipendente del negozio di 35 anni. Frammenti di un proiettile resteranno per sempre conficcati nel suo volto.
Le immagini del video, in questi giorni hanno fatto nuovamente il giro dei telegiornali. La sentenza definitiva sulla gang sarà emessa dalla corte il prossimo 19 aprile.
