
U2, plagio dei Pinguini Tattici Nucleari per inno Europei? We are the people assomiglia a Ringo Starr (Foto Ansa)
U2, l’inno degli Europei è un plagio dei Pinguini Tattici Nucleari? La canzone We are the People assomiglia a Ringo Starr del gruppo italiano. In molti, soprattutto sui social, hanno fatto notare le analogie tra i due brani.
E qualcuno ha anche azzardato, su YouTube, un medley tra le due canzoni. Ed è inutile negare che i punti di contatto ci siano. Da qua, però, ad affermare con certezza che una delle rockband più celebrate al mondo abbia copiato un gruppo emergente italiano…Sembra di risentire la storia di Michael Jackson che copia Albano.
We Are The People degli Ue plagio di Ringo Starr dei Pinguini Tattici Nucleari?
“We Are The People”, l’inno per gli Europei di calcio 2020, composto dagli U2 Bono e The Edge, e confezionato dal dj olandese Martin Garrix, avrebbe una singolare somiglianza con “Ringo Starr”, brano dei Pinguini Tattici Nucleari. Brano con cui nel 2018 hanno conquistato la terza posizione al Festival di Sanremo.
“Qualcuno avvisi i tizi degli Europei che la sigla è uguale alla canzone dei Pinguini Tattici Nucleari su Ringo Starr” twitta Alice, “Io nella sigla sento solo Ringo Starr dei Pinguini Tattici Nucleari…” conferma Tina, “la sigla di euro2020 palese plagio di ringo starr dei pinguini tattici nucleari” scrive Sara, e così via in un tam tam di post sui social.
La somiglianza in un passaggio dei due brani
Niente sarebbe successo probabilmente se chi cura la regia televisiva dell’evento non avesse scelto proprio quel segmento di brano in cui i due pezzi, effettivamente, in quel crescendo di fiati, si assomigliano, come stacchetto musicale per gli intermezzi pubblicitari dei match dell’Europeo. Ma si tratta di una casualità piuttosto ricorrente nella storia della musica e i due brani, qualora si potesse mettere in dubbio la vena creativa di Bono Vox e soci, sono molto diversi l’uno dall’altro.
Forse anche per questo Riccardo Zanotti, leader del gruppo, ha deciso di non commentare nemmeno questo tormentone social pronto a sgonfiarsi nelle prossime ore, data l’insussistenza di elementi per pensare ad un vero e proprio plagio; se non con una battuta sul proprio profilo privato su Facebook: “Chiamatemi l’Albano di Albino”.
