KIEV – L’esercito ucraino ha lanciato “un attacco su larga scala” su Slavyansk, una delle città dell’est controllate dai miliziani filo-russi, e adesso si avvicina la resa dei conti con la Russia che già parla di “conseguenze catastrofiche” e “colpo di grazia” all’accordo per il cessate il fuoco concordato a Ginevra.
Gli insorti hanno abbattuto due elicotteri Mi-24 (secondo alcune fonti gli elicotteri abbattuti sarebbero 4) in missione di pattugliamento nella zona, uccidendo due persone, tra cui un pilota; e hanno sequestrato un centro di controllo ferroviario vicino a Donetsk, di fatto bloccando il movimento dei treni. Il Cremlino ha fatto sapere che il presidente Vladimir Putin è aggiornato minuto per minuto su quello che sta accadendo a Slavyansk, e ha inviato un suo emissario nell’area, Vladimir Lukin, per negoziare il rilascio degli osservatori militari dell’Osce.
Lukin è giunto a Slavyansk giovedì 1 maggio e il Cremlino ha detto di aver perso i contati con lui da quando è cominciata l’operazione (tuttavia poco dopo le agenzie russe, Interfax e Ria Novosti hanno informato che erano riuscite a contattarlo). Secondo il ministro dell’Interno a Kiev, Arsen Avakov, a Slavyansk ci sono stati “morti e feriti” negli scontri tra i militari ucraini e i separatisti filorussi; e gli ucraini controllano già nove posti di blocco che erano in mano ai filorussi. L’operazione e’ cominciata all’alba, le 04:30 e “va secondo i piani”. Intanto l’intelligence ucraina ha accusato forze “straniere” di partecipare alla difesa della città, “specialisti militari con alta preparazione, e non cittadini locali pacifici che hanno imbracciato le armi come sostengono le autorità russe”.