
ROMA – Un luna park all’apparenza come tanti, di quelli dove ci sono i giochi e i baracconi per il tiro a segno. A Tarquinia, però, ce n’è uno tutto particolare. Non si spara alle lattine, si spara “al politico” perché chi prendi prendi, comunque “non sbagli mai”. Questo almeno lo slogan che invoglia i clienti a imbracciare il fucile e a sparare.
Nella serata di giovedì 13 agosto succede che davanti al baraccone in questione arrivi con tanto di telecamere al seguito una giornalista, Sara Giudice di La7. Deve realizzare una diretta con lo studio per la trasmissione “In Onda” proprio su quel baraccone. Solo che appena vedono le telecamere, quelli del tiro a segno e non solo loro, si infuriano. Mani sulle telecamere (è il meno) e poi insulti, minacce e spintoni a Sara Giudice. “Te ne devi da annà” dice qualcuno alla cronista. Il romano è impeccabile e il tono non ammette repliche. Dallo studio televisivo si chiede immediato l’intervento delle forze dell’ordine. Forse qualcuno si frega anche le mani per uno spettacolo che fa audience, poi il collegamento viene chiuso.
Resta lo sgomento. Per qualcuno è lecito fare un bancone “spara al politico”, ma non è lecito parlarne. Misteri italici.
Repubblica Tv ha pubblicato la parte delle minacce.






