KATHMANDU – Peggiora di ora in ora il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito il Nepal all’alba (ora italiana) di sabato 25 aprile: attualmente la conta ha superato i 4000. Tra loro ci sono anche tre italiani: Renzo Benedetti e Marco Pojer, uccisi da una frana che si è staccata dalla montagna mentre erano impegnati a 3.500 metri di quota in un trekking nella Rolwaling Valley. Morti anche Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli, due dei quattro speleologi italiani di cui non si avevano notizie. In un ospedale della capitale vi sono altri due membri della spedizione: Iolanda Mattevi, ferita, e Attilio D’Antoni, illeso.
Tra le vittime del sisma ci sono anche altri 22 alpinisti morti sull’Everest e oltre 60 morti in India, Bangladesh e Tibet. Tra i dispersi, invece, c’erano anche altri italiani: Giuseppe Antonini e Giovanni Pizzorni sono per fortuna salvi. Erano nel villaggio di Lagtang quando sono stati travolti da terra e detriti.
Il Paese, intanto, continua a tremare. Dovranno passare settimane perché le scosse si plachino dopo un evento forte come quello di sabato, di magnitudo 7.9 della scala Richter. Da allora sono state 45 le repliche superiori ai 4.5 gradi, 15 quelle più forti di 6.5 gradi. Lo sciame sismico, con un fronte di 150 chilometri, si sta spostando ad Est. E nessuno può escludere che un altra scossa della stessa forza di quella di sabato, o persino più forte, si possa verificare. A seguire alcuni video YouTube e le foto pubblicate dalla Reuters.