REGGIO CALABRIA – Una densa coltre di cenere ha invaso, la mattina del 3 dicembre, Reggio Calabria e Messina. Le due città si sono svegliate con una nube scura che impediva la visuale dello Stretto e una inusuale quantità di cenere sui balconi, in strada, sulle auto. La causa è l’attività del vulcano Etna ripresa di nuovo dal 19 ottobre scorso. L’attività stromboliana è cominciata all’interno di uno dei quattro crateri sommitali del vulcano siciliano, chiamate anche “voragini”.
I cittadini sono stati costretti a camminare per strada con gli ombrelli aperti e i fazzoletti sulla bocca perché le polveri sono fastidiose anche per la respirazione. La pavimentazione del centro cittadino di reggio Calabria, di solito bianca, è diventata nera dalla cenere che vi si è adagiata. Polvere e cenere sono state segnalate anche a Catanzaro, portate a distanza di centinaia di chilometri dalle correnti atmosferiche.
E oggi 4 dicembre, è in corso dal cratere ‘voragine’ dell’Etna un’altra fontana di lava. L’attività è accompagnata da una nuova emissione di cenere lavica, anche dal ‘Nuovo cratere di sud est’, che è spinta dal vento verso i quadranti meridionali. La fontana di lava, seguita ad un intensificarsi dell’attività esplosiva nel cratere, è cominciata intorno alle 10 ed è monitorata dall’ Ingv di Catania. Nessun problema invece per l’aeroporto di Catania, che è pienamente operativo.
Su Twitter intanto, in queste ore va forte l’hastag #Etna in cui gli utenti delle due città interessate postano foto e commenti.
https://www.youtube.com/watch?v=08cLmaYmPJk
https://www.youtube.com/watch?v=xiPDgnwWZI4