CATANIA – Una spettacolare fontana di lava, alta diverse centinaia di metri, ha caratterizzato la notte tra i l2 e 3 dicembre l’eruzione attiva dal 19 ottobre scorso sull’Etna. L’attività stromboliana è cominciata all’interno di uno dei quattro crateri sommitali del vulcano siciliano, chiamate anche “voragini”.
Il fenomeno è durato poche ore ed è poi ripresa l’attività stromboliana che da circa tre settimane è presente sull’Etna. I valori che segnalano l’attività del vulcano, come i tremori dei condotti magmatici interni, sono già rientrati nella norma. L’Etna è costantemente monitorato dagli esperti dall’Ingv di Catania.
A seguito dell’eruzione dell’Etna e del vento, una gigantesca nube scura sovrasta tutti i territori dei Comuni jonici e si teme una pioggia di sabbia vulcanica. Messina, invece, si è svegliata sotto una coltre di cenere. Pericolo sulle strade della città, soprattutto per chi viaggia con i ciclomotori. Case, auto strade e terrazze sono piene di sabbia nera. L’aeroporto di Reggio Calabria é stato chiuso al traffico a causa della cenere che ha determinato difficoltà per l’operatività e per la sicurezza dello scalo. La decisione é stata presa in attesa di un possibile cambiamento delle condizioni atmosferiche. La cenere proveniente dall’Etna ha invaso, inoltre, tutta l’area dello Stretto di Messina e la città di Reggio, con conseguenti disagi per gli abitanti.