
CALAIS ā āLa stregoneria mi ha fatto uccidere mia figliaā. Fabienne Kabou, 39 anni, di origine senegalese, giustifica cosƬ lāinfanticidio della sua bimba di 15 mesi, avvenuto il 19 novembre 2013 a Berck-sur-Mer (Calais, Francia). La donna infilò la piccola AdĆ©laĆÆde nel passeggino e da Parigi prese un treno, direzione la costa del Mare del Nord. Arrivò sulla spiaggia, depose la piccola sulla sabbia e se ne andò. Il mattino successivo, un gruppo di pescatori di gamberetti scoprƬ il corpicino della neonata, morta per annegamento. Lo scorso lunedƬ ĆØ iniziato il processo contro Fabienne. Lāobiettivo non ĆØ quello di stabilire la veritĆ dei fatti, che ĆØ giĆ cosa nota, ma capire quali sono le vere ragioni che hanno portato la donna a commettere un gesto cosƬ scellerato. Dalle sue risposte dipenderĆ la pena che le sarĆ imposta: rischia lāergastolo.
Kabou si difende raccontando di āallucinazioni sonore e visiveā, che hanno iniziato a perseguitarla quando ĆØ diventata mamma, di āforze irresistibiliā, che la tormentavano nei sogni. Faceva incubi in cui le apparivano le persone defunte della sua famiglia, che, a detta sua, le avrebbero lanciato maledizioni. Secondo quanto riportato dal Secolo XIX, la 39enne ha ammesso di aver speso molti soldi in āveggenti e stregoniā, spiegando come alla base del suo delitto ci sia proprio la stregoneria. I due anni prima della morte della figlia sono stati i peggiori della mia vita. I due successivi, in carcere, i più calmi e pacificatiā, ha confessato senza vergogna ai giudici.
āSiamo con un piede nella medicina occidentale. E con lāaltro in pieno nelle credenze africane, di cui noi occidentali non riusciamo a capire i principi basilari. Mi chiedo: dovāĆØ il fondo culturale? E dove la malattia mentaleā, ha spiegato il legale Kabou. La pensa diversamente Jean-Christophe Boyer, dellāassociazione āLāEnfant Bleu, che ritiene la versione dellāavvocato solo unāabile strategia di difesa:
āLa Kabou ĆØ molto intelligente e sa che non deve dirsi pazza, ma che deve dare in pasto agli esperti qualcosa per sembrarlo. Ecco, con la stregoneria ha trovato la soluzione vincente. Per di più conforme alla sua culturaā.
In aula Fabienne Kabou si ĆØ mostrata sicura di se stessa. Narcisista, megalomane e allo stesso tempo misteriosa sono i tre aggettivi utilizzati per descriverla. Da parte sua lei non ha esitato ha raccontare quella che ĆØ stata la sua infanzia apparentemente ānormaleā a Dakar, in Senegal, quando viveva con il padre, traduttore dellāOnu e la madre, una segretaria. Poi il trasferimento Francia per portare avanti i suoi studi. Nel 2003 lāincontro con Michel Lafon, trentāanni più grande di lei, scultore ed ex dirigente dāimpresa, nonchĆ© padre della piccola AdĆ©laĆÆde. Una nascita tenuta nascosta alla sua famiglia dāorigine, perchĆ© ācon Michel Lafon non ho mai pensato di portare avanti una relazione duraturaā. Un uomo descritto dalla sua ex compagna come āmolto assente, pure nella gestione di nostra figliaā.