Nuove piogge hanno allagato oggi le zone colpite dalle alluvioni nella ‘serra’ di Rio de Janeiro e costretto a sospendere i soccorsi, quando il conteggio delle vittime è ormai prossimo a 600. Le Nazioni Unite hanno offerto aiuti al governo di Brasilia. Continua a piovere in tutto il Brasile e nuove violente precipitazioni hanno colpito oggi Teresopolis e le altre località, creando ulteriori disagi a migliaia di sfollati (oltre 8 mila, secondo i calcoli ufficiali) e impedendo il lavoro delle squadre di soccorso.
I soccorritori della Protezione civile, il genio militare, i pompieri e i volontari di tutto il Brasile lottano contro il tempo, perché centinaia di cadaveri estratti dal fango o ancora sepolti dalle macerie hanno creato una situazione sanitaria drammatica, che peggiora di ora in ora. Si temono epidemie e intossicazioni, per mancanza di acqua potabile e cibi avariati. In particolare, corpi putrefatti e acqua infetta potrebbero creare l’ambiente ideale per la proliferazione delle zanzare portatrici della febbre dengue. Anche un ospedale da campo montato per i primi soccorsi a Nova Friburgo, la cittadina più colpita dalla catastrofe, ha dovuto sospendere l’attività perché le vie si sono di nuovo allagate e l’acqua è tornata a salire.
Il bilancio delle vittime intanto continua inesorabilmente a crescere, man mano che si rimuovono macerie e fango e si scoprono sempre nuovi cadaveri. Le ultime notizie in televisione danno un totale di 596, ma fino a notte si prevede che la cifra superi abbondantemente i 600. Con l’intervento dei militari e dei mezzi cingolati, quartieri e località isolate sono stati raggiunti e riforniti di generi di prima necessità, ma con la ripresa dei collegamenti si scoprono anche nuove tragedie, rimaste finora in ombra. Con una notevole eccezione: ad Areal, località di 11 mila abitanti tra Teresopolis e Petropolis, in una situazione analoga agli altri centri distrutti, non c’e’ stata una sola vittima, perche’ il comune ha svolto un’efficace azione di prevenzione, facendo sfollare in tempo le zone più a rischio e dando l’allarme alla popolazione con gli altoparlanti quando la situazione si è fatta ad alto rischio. Di fronte all’entità della tragedia, l’agenzie delle Nazioni Unite per le questioni umanitarie ha offerto al governo brasiliano il proprio aiuto ma, secondo il quotidiano Estado de S.Paulo, la presidente Dilma Rousseff avrebbe declinato l’offerta.
Ecco alcuni servizi televisivi che raccontano la tragedia e che sono andati in onda in questi giorni in Brasile:
