
SANTIAGO DEL CILEĀ – Un milione le persone evacuate, diversi morti e un allerta tsunami per oltre 5mila chilometri di costa durato quasi dodici ore. In CileĀ una violentissima scossa Ā terremotoĀ ha colpitoĀ Santiago e Ā altre parti della zona centrale delĀ Paese.Ā La scossa ha avuto una magnitudo di 8.3.Ā Ā Il sisma ĆØ stato avvertito in una vasta area del continente, fino aĀ Buenos Aires: l’allarme tsunami ha riguarda non solo la costa cilena, ma anche quella del PerĆ¹.
Tanta paura, da nord a sud, cinque persone morte (ma ĆØ un primo e purtroppo parziale bilancio), un milione di evacuati preventivamente in poche ore.
L’epicentro ĆØ stato localizzato a 11 metri di profonditĆ nella zona di Illapel, circa 200 km a nord di Santiago, la capitale dove molti edifici hanno tremato con violenza. E lo stesso ĆØ successo a molti chilometri di distanza, ben al di lĆ della Cordigliera delle Ande: il terremoto ĆØ infatti stato avvertito chiaramente in diverse regioni del nord e del centro dell’Argentina, tra l’altro anche in cittĆ lontane dal Cile, quali Buenos Aires e Rosario.
Dal Pacifico, la scossa ĆØ sembrata voler raggiungere persino l’Atlantico, attraversando il continente, visto che i riflessi del sisma sono stati sentiti anche in Uruguay e Brasile. Oltre che in Ecuador e PerĆ¹, dove si sono accese le allerta tsunami.
Nonostante i cileni siano abituati ai terremoti, a Santiago e non solo questa volta la paura ĆØ stata tanta e i nervi sono saltati a molti dei 6,6 milioni di abitanti della cittĆ . “Lunga, molto lunga”, cosƬ ĆØ stata definita la prima scossa di magnitudo 8.3 registrata alle 19:54, poi seguita da altri ‘sacudones’, d’intensitĆ minore ma consistente: la terra ĆØ infatti tremata cinque minuti dopo (7.1 la magnitudo), alle 20:03 (6.1), alle 20:16 (6.8) e cosƬ via. Cinque ore dopo la prima scossa, le repliche registrate erano ben 32.
La presidente Michelle Bachelet ha in una conferenza stampa cercato di portare tranquillitĆ , ma si ĆØ mostrata anche molto prudente “di fronte a questo duro colpo della natura. Anche se c’ĆØ stato uno tsunami il flusso delle ondate sta calando, ma ci possono essere, ha precisato, altre repliche. Stiamo quindi valutando minuto per minuto la situazione”.
La guardia rimaneva insomma alta. A preoccupare era tra l’altro proprio l’allerta maremoto che ha innescato l’ordine di evacuare lungo tutta la costa, fatta scattare via telefonini e con grande tempestivitĆ dalla Protezione civile, forte di un’esperienza fatta dopo la megascossa e conseguente tsunami nel sud del paese il 27 febbraio 2010: i morti furono 524. Ā Ā E infatti in qualche punto della costa, a nord della capitale, il mare si ĆØ ritirato per poi risalire e penetrare nella terra con onde di quattro metri e piĆ¹: alla Serena, 470 km al nord di Santiago, e nel balneario di Pichidangui, un pĆ² piĆ¹ vicino alla capitale. Dopo l’allarme, l’obiettivo per tutti ĆØ stato quindi quello di allontanarsi dal Pacifico, e dal rischio appunto delle mareggiate.
Il destino ĆØ sembrato tra l’altro aver teso quasi una trappola a molti cileni che si stavano preparando per un atteso ponte venerdƬ in occasione di una popolare festivitĆ . In tanti si stavano quindi dirigendo alle tante localitĆ di mare del Paese: poi la terra si ĆØ mossa, il mare ĆØ diventato una minaccia e l’ordine giunto da Santiago ĆØ stato proprio quello di fare retromarcia e allontanarsi quanto prima dalla costa.