PORTO CESAREO – Al lido Le Dune di Porto Cesareo, a Ferragosto è andata in sciena una sfida insolita. Nello stabilimento salentino, circa mille persone si sono prestate ad una performance di massa che prevedeva di cantare tutti insieme “Andiamo a comandare”, il noto tormentone estivo di Fabio Rovazzi.
I partecipanti si sono messi a ballare a tempo sulle note del pezzo, per l’occasione remixato in maniera ancora più martellante rispetto all’amatissima versione originale del brano.
Fabio Rovazzi, l’autore della hit del momento “Andiamo a comandare”, come ha spiegato più volte lui stesso in tutte le salse non si tratta di un cantante ma di un videomaker (oggi si chiamano youtuber) che ha fatto milioni e milioni di visualizzazioni con la canzone concepita proprio per YouTube. E da lì è diventato un fenomeno mediatico.
Ecco uno stralcio dell’intervista rilasciata a Andrea Laffranchi sul Corriere della Sera:
«Andiamo a comandare», prima canzone in Italia ad arrivare al disco d’oro solo con lo streaming (ora è platino), si gioca il titolo di tormentone dell’estate con «Sofia» di Alvaro Soler. «Siamo su due piani diversi: lui è un professionista, io un pirla. Quindi spero che non si cerchi mai di accomunare i due generi. Sarebbe un errore». Rovazzi ha fatto di tutto per non creare confusione. Si è stampato pure una t-shirt con la scritta «Sì ma io non sono un cantante». «Voglio palesarlo il più possibile. Molti mi prendono troppo seriamente. Non sono un cantante e non sono un rapper. Sono più un comico e faccio quello che mi piace fare in quel momento».
Col successo sono arrivate le fan, le richieste di videodediche, ma anche gli haters, quelli che lo insultano e lo criticano. «C’è gente che crede io sia un raccomandato o il fratello di Fedez… Poi mi insultano quelli del settore. In un certo senso comprendo il professionista che ne sa un sacco, sta tutto il giorno a scrivere musica e non vende. Quando vede un idiota come me che fa una canzone per lui inascoltabile e arriva al disco di platino è normale che gli girino. A me spiace, ma che ci posso fare?». «Andiamo a comandare» è una parodia degli stereotipi della vita da rapper fra droga, alcol e egotrip: «Non mi fumo canne/ Sono anche astemio/ Io non faccio brutto…». Nato come videomaker, Rovazzi fa parte della stessa famiglia artistica di J-Ax e Fedez.