Stefano Calvagna, il regista dei film “Il Lupo” e “L’ultimo ultras” รจ finito a processo per i reati di calunnia aggravata, detenzione e porto di arma clandestina, ricettazione. Nei suoi confronti la Procura di Roma ha chiesto e ottenuto il processo immediato.
Alla base delle accuse una messa in scena, una finzione organizzata a danno a di un produttore cinematografico e un’altra persona. La vicenda ha inizio il 17 febbraio del 2009, quando Calvagna viene gambizzato, mentre sta uscendo da uno spettacolo al teatro Anfitrione, in via di San Saba.
Il regista da tempo sosteneva di essere minacciato di morte e che a farlo aggredire sarebbe stato un produttore cinematografico, Alessandro Presutti, che lo aveva denunciato per la vicenda della truffa. Poi aveva chiamato in causa l’ex collaboratore Carlo Bernabei. Sulla base di quelle indicazioni fu disposta la perquisizione degli uffici a Cinecittร .
Lรฌ viene trovata una pistola semiautomatica con matricola abrasa dello stesso calibro di quella usata per colpire a Calvagna. Sembrerebbe la soluzione della vicenda, ma basta visionare i nastri delle telecamere a circuito chiuso per scoprire che l’arma era stata nascosta qualche ora prima da una persona legata al regista, un appuntato della Guardia di Finanza. Il militare avrebbe collaborato con Calvagna in cambio di un provino cinematografico per la figlia.
Calvagna รจ stato indagato per aver truffato il coproduttore del film “Il Lupo”, da lui diretto e uscito nelle sale nel marzo 2007. Per l’accusa di calunnia comparirร sul banco degli imputati il 12 ottobre prossimo. A causa di questo procedimento l’autore รจ anche stato arrestato nel novembre 2009.
