La voglia era quella di realizzare, arrivati a quota cinquanta film (”ne abbiamo fatti più degli Avati”, dicono con orgoglio i Vanzina), una sophisticated comedy, ovvero una ”commedia gentile senza affondare il pedale nella volgaritĆ ”. Da qui ‘Ti presento un amico’, nelle sale da venerdƬ in 450 copie distribuite da Warner, con protagonista un Raoul Bova che entra con disinvoltura nel territorio di Hugh Grant.
Prodotto da Media One e Warner Bros, il film mette in campo cosƬ un credibile Bova nei panni di Marco, un giovane manager italiano onesto e alla ricerca della donna per la vita che, solo per suo impaccio, si ritrova ad avere tutta una serie di storie galanti dopo essere stato lasciato, senza troppi complimenti, dalla donna che amava. Marco lavora a Londra, nel marketing di una grande azienda di cosmetici. Chiamato a Milano dal grande capo dell’azienda, viene promosso, ma per fare, lui che ĆØ un bravo ragazzo, il lavoro più difficile del mondo: quello del tagliatore di teste.
Nel frattempo incontra, anche sentimentalmente, quattro donne: Sarah (Kelly Reilly), che gestisce una galleria d’arte, Giulia (Barbora Bobulova) e Francesca (Sarah Felberbaum) due sue colleghe in azienda e, infine, Gabriella (Martina Stella), giornalista televisiva.
”Il personaggio che interpreto ĆØ forse un uomo non troppo macho, ma più vicino a quelli di oggi, un uomo che ha tutte le sue fragilitĆ . Dal punto di vista sentimentale ĆØ solo uno alla ricerca della persona giusta”, dice oggi Bova – che torna a lavorare dopo 17 anni con i Vanzina (Piccolo grande amore) – all’incontro stampa. E aggiunge subito dopo: ”Se mi somiglia? Forse in alcune cose, ma va detto che anch’io prima di sposarmi avevo lasciato la porta aperta alle avventure”.
Dicono invece i Vanzina: ”E’ vero, il personaggio di Bova non ĆØ quello del macho. Tra l’altro ĆØ uno che ĆØ stato appena lasciato. E poi in questo film ĆØ evidente che le donne hanno un atteggiamento diverso. Sono loro il motore della parte sentimentale e sono quelle che prendano le iniziative”. Spiega la Bobulova: ”Non credo che il personaggio di Bova sia quello di un uomo debole, ma piuttosto che una certa evoluzione femminile abbia lasciato oggi più che mai qualche confusione tra gli uomini”.
Bova parla anche della sua evoluzione professionale verso ruoli di commedia e non solo: ”Fa parte di una crescita lenta. Una crescita che devi cercare anche attraverso la scelta dei film. Ce ne sono di quelli che sono un passaggio, come questo che credo sia stato alla fine una bella prova”. Infine, Enrico Vanzina spiega il perchĆØ della scelta di Bova: ”E’ semplice. E’ una persona onesta, reale, uomo pulito, solo lui poteva fare un ruolo alla Hugh Grant”.
