HOLLYWOOD, STATI UNITI – Sulla tragica fine di Marilyn Monroe (vero nome Norma Jean Mortenson) e sulle sue difficili relazioni prima con John e poi con Bobby Kennedy è stato detto e scritto di tutto. La versione in gran parte accettata è che l’attrice, prima ”scaricata” da John e poi da Bobby, e nel bel mezzo di un peiodo difficile della sua carriera, il 5 agosto del 1962, sola e profondamente depressa in casa a Hollywood, abbia bevuto e ingoiato barbiturici al punto di por fine alla sua vita. Insomma, un suicidio.
Ma forse non è proprio andata così. Almeno secondo il dottor David Benstein, un ex-psicologo forense di Harvard e capo del Forensic Consultants LLC del Connecticut. Con un assegno di 228 dollari e 80 centesimi datato il giorno prima della sua morte Marilyn ( comprò una cassettiera dal mobiliere Pilgim’s Furniture. Ma secondo Bernstein questo acquisto sarebbe incompatibile con il comportamento di una persona che pensa di suicidarsi a breve.
”Le persone che intendono togliersi la vita – dice Bernstein – si abbandonano frequentemente a comportamenti gratificanti, come spendere e spandere per l’acquisto di oggetti più svariati, o regalare cose in loro possesso per sentirsi meglio. Ma, precisa Bernstein, quello di Marilyn il giorno prima della sua morte fu un unico acquisto di poco conto, ”una cassettiera che evidentemente l’attrice pensava di tenere con sè a lungo”. ”L’acquisto di una ca cassettiera suggerisce a mio giudizio che l’acquirente non era nello stato d’animo di chi il giorno dopo di sarebbe suicidato”.
Aggiunge Bernstein: ”Se una persona va ad acuistare una cassettiera che intende riempire di cose compie un’azione indicante che pensava di restare viva a tempo indeterminato, e non di suicidarsi il giorno dopo”. Le rilevazioni di Bernstein riportano alla luce le teorie, mai confermate, che misteriosi killer, forse mafiosi in qualche modo legati ai Kennedy – entrambi sposati e con figli – abbiano ”contribuito” alla morte della star, divenuta ormai politicamente imbarazzante, inducendola a bere smodatamente ed a drogarsi fino ad ucciderla. Questa teoria è sempe circolata e continua a circolare.
Come che sia, ed è difficile che la realtà dei fatti riesca mai ad emergere oltre ogni dubbio, 50 anni dopo la sua morte ilmito di Marilyn è più vivo che mai. Margaret Barrett, direttrice dello Heritage of Entertaiment & Music Memoabilia, dice ”ci sono altre stelle di Hollywood che hanno avuto carriere di successo e più lunghe di quella di Marilyn, ma nessuna di esse è paragonabile al suo mito” Secondo il sito Squidoo, i poster di Marilyn continuano ad essere i più venduti tra gli studenti che vogliono decorare le stanze del loro college.
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