TREVISO – Protesta contro i professori per i brutti voti al liceo classico Canova di Treviso: gli studenti imbrattano pareti, registri e perfino la foto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E’ successo nella notte di giovedì 14 aprile, alla vigilia dell’incontro tra professori e genitori per i colloqui di metà semestre.
“Noi non siamo voti”, recita una frase scritta in stampatello, con pennarello blu, nell’aula di Greco. “Bastardi”, recita un’altra scritta, e poi ancora: “Basta Canova. Ci avete rubato la libertà”. E poi insulti e bestemmie. Sono decine, riferisce Andrea Zambenedetti sul Gazzettino, le frasi compilate con pennarelli blu e neri trovate venerdì mattina da chi ha aperto le porte dell’istituto. Molte frasi con un unico significato:
l‘insofferenza per i voti ricevuti proprio in occasione degli incontri fra docenti e genitori del giorno prima. L’esito, o il timore di ciò che sarebbe avvenuto in quegli incontri, potrebbe aver scatenato la mano dei vandali. Più d’uno, dato che contenuti, modi espressivi e calligrafie sembrano provenire da mani diverse.
Secondo la ricostruzione del personale della scuola gli autori delle scritte si sarebbero introdotti nel liceo durante gli incontri di giovedì pomeriggio: approfittando del via vai di genitori e insegnanti sono entrati nel liceo, si sono nascosti e hanno aspettato la fine dei colloqui. Quando tutti sono usciti dall’istituto i ragazzi hanno preso i pennarelli e hanno iniziato la loro opera. Scrive Zambenedetti:
Molte le ingiurie e le bestemmie comparse sui muri. Neppure il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato risparmiato: un paio di baffi e un pizzetto oltre a due corna da diavolo completano la sua foto appesa nella scuola. E in un simile contesto non potevano essere certo risparmiati i registri di classe. Terminati gli atti teppistici, gli studenti hanno varcato la porta antipanico uscendo dall’istituto senza problemi. Ieri il personale dell’istituto ha provveduto a coprire le scritte con dei fogli rendendo meno “pesante” l’impatto per i genitori che avevano appuntamento con gli insegnanti. Il colloquio di metà semestre del resto è uno dei momenti più delicati per gli studenti perchè in genere la verità sull’andamento scolastico viene prepotentemente a galla. Una denuncia formale sull’episodio è stata già depositata sui tavoli della Questura. Ma intanto anche all’interno dell’istituto si indaga per capire come sia potuto avvenire un episodio che non ha precedenti.