OKLAHOMA CITY (USA) – Mercoledì 16 settembre gli Stati Uniti potrebbero giustiziare un innocente. E con un metodo a dir poco controverso. Il presunto innocente è
Richard Glossip, condannato per un omicidio commesso nel 1997. In molti, comprese star di Hollywood come Susan Sarandon, sostengono che Glossip sia innocente ma troppo povero per pagarsi un buon avvocato. E se la sua colpevolezza è quanto meno incerta, quel che è certo è che il metodo con cui lo Stato dell’Oklahoma si propone di ammazzarlo è senza dubbio discutibile.
Si tratta infatti di una iniezione letale come quella che un anno fa provocò 43 minuti di spasmi, gemiti e sofferenze ad un altro condannato a morte, Clayton Lockett. Dopo quell’esecuzione ci si interrogò sull’opportunità di uccidere i detenuti nel braccio della morte in quel modo, considerato anche che si andava a violare l’ottavo emendamento della Costituzione americana, che vieta punizioni crudeli o dolorose.
La Corte Suprema americana pochi giorni fa ha dato il via libera all’uso del veleno che viene iniettato nelle esecuzioni, il midazolam. Una decisione raggiunta con cinque voti contro quattro su un sedativo mai testato veramente come anestetico in casi di pena capitale e che anzi, in passate esecuzioni, ha provocato morti prolungate e potenzialmente dolorose.