Cinque algerini sono stati arrestati dalla polizia di Londra. Secondo Scotland Yard, gli arrestati erano “una minaccia per il Papa”: sono sospettati di aver pianificato di uccidere Benedetto XVI.
I cinque uomini, algerini senza cittadinanza britannica, hanno 26, 27, 36, 40 e 50 anni. Secondo il Guardian sono tutti di religione islamica. In serata è stato reso noto l’arresto di un sesto uomo, di 29 anni.
I cinque, secondo quanto riporta il Daily Mail, in questi minuti sarebbero sotto interrogatorio da parte degli uomini della anti terrorismo.
Gli arresti sono avvenuti attorno alle 6.45 del mattino, ora italiana, a poche ore dall’allerta lanciato dal capo dell’MI5 Jonathan Evans sui rischi di un attacco contro la Gran Bretagna. A quell’ora (a Londra le 5.45) i cinque uomini, tutti netturbini, stavano iniziando il loro turno proprio nell’area di Westminster, dove il Papa è atteso nel pomeriggio. Di qui la rapidità dell’azione delle forze di sicurezza.
I cinque sono stati arrestati in un deposito della Veolia, una società privata di pulizia urbana, nell’area di Baker Street, la strada resa celebre da Sherlock Holmes.
Gli arresti, su informazioni raccolte da Scotland Yard, sono avvenuti a Chiltern Street. La Veolia impiega circa 650 netturbini, molti di origine araba.
Decisiva una “soffiata” alla polizia. Subito dopo gli arresti sono scattate perquisizioni a raffica in diverse abitazioni della capitale inglese. Al momento non risulta che siano state trovate armi o esplosivi.
La macchina della sicurezza (oggetto di aspre polemiche sui costi prima dell’arrivo di Ratzinger) è stata allertata ma non risultano cambiamenti nell’organizzazione. ”In seguito agli arresti sono state riviste le misure di sicurezza e siamo convinti che i piani adottati siano adeguati”, ha detto il portavoce della polizia metropolitana di Londra.
Il portavoce di Benedetto XVI, padre Federico Lombardi si dice “pienamente fiducioso” dell’operato di Scotland Yard e assicura che la visita del Papa continua con “coraggio e gioia”.