SANAA – Nella capitale dello Yemen, Sanaa, almeno 40 persone sono rimaste uccise e oltre 100 ferite per i colpi di arma da fuoco sparati dalle forze governative durante una manifestazione, questa mattina, 18 marzo, dell’opposizione contro il presidente, Ali Abdallah Saleh. In seguito agli scontri il presidente ha proclamato lo stato d’emergenza.
“La polizia non era presente e non ha aperto il fuoco – ha detto il presidente dello Yemen in una conferenza stampa. “Gli scontri – ha aggiunto sono avvenuti tra cittadini e manifestanti”. “E’ chiaro che ci sono elementi armati tra i manifestanti”, ha detto il presidente Saleh.
Centinaia di migliaia di manifestanti yemeniti anti-governativi hanno marciato nuovamente verso il centro di Sanaa per chiedere la caduta del regime che da 32 anni è aggrappato al potere mentre migliaia di lealisti hanno annunciato un analogo corteo. La manifestazione degli anti-regime è stata indetta sotto il nome di ”Venerdì dell’avvertimento”, mentre i lealisti hanno risposto convocando una contro-manifestazione detta del ”Venerdì della Concordia”.
Il corrispondente da Sanaa della tv panaraba al Arabiya ha affermato che sono previste oggi nuove violenze tra i due schieramenti, all’indomani del ferimento di almeno venti persone nella capitale e nel sud dello Yemen. Da domenica scorsa, circa 300 tra manifestanti e agenti di polizia sono rimasti feriti durante le proteste.
Secondo alcuni testimoni, i sostenitori del regime di Saleh hanno aperto il fuoco sui manifestanti dell’opposizione dai tetti degli edifici attorno alla piazza dell’Universitàò, dove dal 21 febbraio gli oppositori tengono un sit-in permanente chiedendo l’uscita di scena del presidente, al potere da 32 anni.
La polizia da parte sua ha lanciato granate lacrimogene contro i manifestanti ed avrebbe usato, dicono i testimoni, anche proiettili veri. ”La maggior parte dei feriti sono stati colpiti da proiettili alla testa, al collo o al petto”, dice un medico.
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