ROMA – 2013, l’oroscopo del debito segnala un incoraggiante anno per lo spread: 250 punti di differenza con il bund tedesco. Il giorno dell’ultimo collocamento di titoli di stato italiani, Il Sole 24 Ore fa il punto sullo stato di salute del vero protagonista del 2011, quello spread di cui la gente ignorava persino l’esistenza e che invece ha monopolizzato il dibattito pubblico, economico e politico. Il Tesoro ha venduto tutti gli 8,5 miliardi di Bot a 6 mesi in offerta, ma con tassi in rialzo. Il rendimento medio è salito allo 0,949% dallo 0,919% dell’asta del 28 novembre scorso. Lo spread, un minuto dopo l’asta, era fermo a 315 punti.
Ma, è destinato a scendere ancora, anche in presenza delle inevitabili turbolenze elettorali che susciteranno un po’ di volatilità sui titoli. La strada intrapresa, credito personale di Monti e soprattutto gli interventi di Mario Draghi, sembra (si spera) irreversibile: nel 2013 verranno collocati 400 miliardi di euro in titoli. Gli analisti stimano come “fair value” (valore corretto) del decennale italiano un 4% di rendimento, contro l’1,5% del bund tedesco: 250 punti è lo spread corretto, o con larga possibilità che si attesti a quel livello.
Comunque un quadro più sereno rispetto ai giorni terribili in cui si scommetteva sull’incapacità dell’Italia di collocare il suo debito e addirittura di non ripagare le cedole. Nell’asta del dicembre 2011 il Tesoro, per piazzare 2,5 miliardi di BTp a tre anni, pagò un drammatico rendimento record dalla nascita dell’euro: 7,89 per cento. 250 punti di spread, invece, consentono un’andatura di crociera stabile, anche se meno arrembante di chi prediceva livellki di spread ancora più bassi. Più bassi, per intenderci, rispetto ai 200 punti calcolati a suo tempo da Bankitalia e ai 164 punti stimati nel luglio scorso dal Centro studi di Confindustria.