Comuni cruccio d’Italia: il debito finanziario supera i 62 miliardi e sui cittadini grava con 1100 euro a testa sui cittadini. La Corte dei Conti lancia l’allarme per quegli enti locali decisamente poco virtuosi. E se i conti di oggi sembrano pessimi, le previsioni per il 2010 sono ancora peggiori perché parlano di un buco che dovrebbe presto toccare i 925 milioni di euro.
Da un lato, avverte la magistratura contabile, c’è ”il ricorso dell’indebitamento” in forte crescita e dall’altro aumentano le amministrazioni un po’ malandate in tema di salute per le loro casse con evidenti ”squilibri economico finanziari”.
A guardare bene nel calderone degli enti locali è tutto un effetto domino: ”Più spinta è la crescita del debito delle Province che raggiunge quasi 11,5 miliardi”.
Dati alla mano, per via degli “impegni” presi da Comuni e Province i cittadini si ritrovano un debito di 1.300 euro a testa. Il debito finanziario dei Comuni, che nel 2008 viene stimato in 62,202 miliardi (+0,55% sul 2007), ”grava sulla popolazione residente per quasi 1.100 euro pro-capite ed incide sul Pil per il 3,97%” dice la magistratura contabile precisando che il debito finanziario delle province pesa invece per 200 euro a testa e rappresenta lo 0,75% del Pil.
”Considerate, in termini a-tecnici, le entrate correnti quali una sorta di prodotto interno lordo dell’ente, l’incidenza media del debito per i Comuni e’ di oltre il 120% e per le Province del 113,57%” si legge ancora nella relazione.