Irpef, la tassa che porta nelle casse dello Stato 165 miliardi di euro (così almeno nel 2019). Di questi euro 12,8 milioni di contribuenti italiani non ne versano neanche uno. A norma di legge e secondo mappa dei redditi dichiarati questi quasi 13 milioni di contribuenti italiani (su circa 41,5 milioni totali) non devono…contribuire.
Irpef, gli italiani esenti
Sono esenti dall’Irpef in quanto percettori di redditi troppo bassi per essere tassati. Quindi i ceti economicamente deboli (quantificabili secondo dichiarazione dei redditi in poco meno del 30 per cento dei contribuenti) le tasse già non le pagano. Sui restanti 31,2 di milioni di contribuenti l’Irpef pesa per un costo medio di 5.300 euro annui.
Reddito medio italiani 2019: 21.800 euro pro capite
Secondo calcoli e analisi del Mef nel 2019 il reddito medio degli italiani è stato di 21.800 euro pro capite. Ovviamente con pesanti differenze territoriali: a Milano-Lombardia 25.780 euro, in Calabria 15.600 euro. Per un reddito complessivo nell’anno di 884 miliardi.
Le due mappe, quella dei redditi dichiarati e quella delle tasse applicate
La mappa delle tasse applicate da tempo è ovviamente ricalcata sulla mappa dei redditi dichiarati. Ma da tempo e senza che nessuno osi contestarlo la mappa dei redditi dichiarati è incompleta, falsa e artefatta. Seguendo le indicazioni di una mappa sbagliata necessariamente si procede in direzione sbagliata e si arriva in destinazioni errate.
Ai 21.800 euro di reddito medio dichiarato va aggiunta la quota pro capite dell’economia sommersa, del nero negli scambi, retribuzioni e pagamenti, del nascosto al fisco, dell’eluso al controllo del fisco. Quota variamente valutata e valutabile, di certo gli italiani non vivono e consumano in media con 1700 euro (lordi) al mese a famiglia.
Ma il fisco e la tassazione non hanno (per generale consenso) a disposizione una mappa reale dei redditi, quindi lavorano e si applicano sulla mappa dei redditi dichiarati. E qui trovano solo cinque milioni di contribuenti cui far pagare tasse in misura tale da pagare servizi pubblici e sociali ai restanti 35 milioni di contribuenti.
Infatti oltre ai circa 13 milioni esenti a norma di legge, un’altra ventina di milioni di contribuenti contribuisce via tasse e imposte in misura inferiore al costo pro capite dei servizi sociali e di welfare di cui usufruisce.