ROMA – I vertici di Spotify continuano a negare violazioni, ma intanto un altro artista ha chiesto al tribunale federale di Los Angeles di condannare il colosso svedese che distribuisce musica online al risarcimento di 150 milioni di dollari per il mancato riconoscimento dei diritti d’autore.
La causa legale è stata intentata dal front-man del gruppo rock Cracker, e prima ancora dei Camper Van Beethoven. ‘artista è anche un professore di Economia alla Georgia University: la sua è una class action che può coinvolgere anche centinaia di migliaia di potenziali querelanti cui non è stato riconosciuto il diritto d’autore sullo sfruttamento commerciale dei brani originali.
Lui stesso ha verificato che 4 pezzi dei suoi album sono stati utilizzati senza permesso su una piattaforma digitale a pagamento sulla quale insistono 75 milioni di utenti. Anche la cantante Taylor Swift si era scagliata cntro Spotify per le stesse ragioni. Per Daniel Ek, il fondatore, è tutto in regola, fra l’altro Spotify ha sottoscritto accordi per 3 miliardi di dollari con le associazioni che gestiscono e difendono i diritti d’autore.
“Siamo impegnati a pagare ogni centesimo. Purtroppo, soprattutto negli Stati Uniti, i dati necessari per determinare i legittimi titolari dei diritti sono a volte mancanti, inesatti o incompleti”, ha detto un portavoce di Spotify.