ROMA – Nella manovra economica c’è una “stangata ticket”. Lo scrivono su La Stampa Paolo Baroni e Paolo Russo, spiegando che dal 2012 gli italiani dovranno pagare “quasi sicuramente” un ticket di 10 euro su visite specialistiche ed analisi. Inoltre, scrivono i due, dal 2013 ci potrebbero essere anche rincari sui medicinali.
I due giornalisti spiegano nel dettaglio perché sarà necessario per le Regioni, quasi certamente, introdurre questi aumenti: “Ora la manovra rifinanzia le Regioni solo per i restanti mesi del 2011 con 486,5 milioni ma anche se all’ultimo istante dal decreto è stata cancellata la esplicita reintroduzione del ticket dal 2012 per il prossimo anno non è garantita alcuna copertura, quindi è più che probabile che la quota fissa di 10 euro vada ad aggiungersi ai 36,16 euro di franchigia (somma entro la quale paga il cittadino, oltre la Regione) già in vigore ovunque e che in alcune Regioni è fissata a un livello anche più alto”.
Quali conseguenze avranno questi aumenti sul piano pratico? Per Baroni e Russo “la somma dei due ticket renderebbe per molte prestazioni meno complesse, come delle banali analisi delle urine o una radiografia al torace, più conveniente rivolgersi direttamente al privato, aggirando liste d’attesa e trafile burocratiche”.
I tagli agli enti locali, poi, proseguono Baroni e Russo, dovrebbero portare a buchi di circa 4 miliardi di euro sui bilanci sanitari regionali: pertanto, ragionano, “i ticket dovranno portare in dote altri 2 miliardi. Tanti, al punto da rendere più che probabile l’arrivo del famigerato ticket sui ricoveri, anche perché su prestazioni di pronto soccorso non urgenti, specialistica, diagnostica e, in molti casi, farmaci, quasi ovunque si pagano già”.
Poi c’è la questione medicinali: spiegano i due giornalisti che, “per tamponare la falla della spesa per i farmaci ospedalieri, destinata quest’anno a sfondare il tetto di 2,4 miliardi, l’industria sarà chiamata dal 2013 ad accollarsi il 35% del ripiano in misura proporzionale ai fatturati con modalità che verranno stabilite da un apposito regolamento il prossimo anno. Ma se risultasse troppo difficile distribuire gli oneri tra gli industriali scatterebbe il taglio dal 13,3 al 12,5% sulla spesa sanitaria complessiva del tetto per la farmaceutica convenzionata, ossia per i medicinali dispensati nel canale farmacie”. Inoltre le aziende farmaceutiche potrebbero dover pagare anche una tassa per l’immissione di nuove medicine sul mercato.