MILANO – Dalla passione personale alla condivisione dell’esperienza. Nasce così il blog ecocucina.org, al quale si affianca presto un libro di successo: “La cucina a impatto (quasi) zero”. Dal virtuale al reale il passo è breve e Lisa Casali e Tommaso Fara danno dimostrazione delle proprie capacità sotto i riflettori di “Fa’ la cosa giusta 2011”, fiera milanese del consumo critico giunta all’ottava edizione, che a fine marzo li ha visti protagonisti – spettatori gli adulti ma anche i bambini – in qualità di maestri nei laboratori di eco-cucina.
Mangia come parli. Se il linguaggio è quello del risparmio ambientale, mettere il blog dei due eco-chef tra i siti preferiti sul proprio pc è il primo passo da compiere per trasformare una semplice abilità ai fornelli in una vera e propria arte del riciclo degli alimenti che vanno a comporre le varie creazioni culinarie. “Il progetto va avanti ormai da sei anni – racconta Lisa Casali, che prima di fare la ecochef è innanzitutto una specialista in rischi ambientali – Tutto ha inizio nella cucina di casa mia, dove ho cominciato a creare un laboratorio con l’obiettivo di reinventare una cucina in cui non esistessero gli sprechi e gli scarti”.
Non si butta via niente. Il libro edito da Gribaudo è un manuale che racchiude le regole per cucinare riducendo al minimo l’impatto ambientale, non solo scegliendo di creare i propri piatti a base di bucce o gambi che comunemente vanno a finire nel cestino della spazzatura, ma anche realizzando le ricette con alternative tecniche di cottura. Ci sono ortaggi, si legge sul blog, dei quali buttiamo sempre almeno il 50 per cento: carciofi, asparagi e finocchi, per citarne alcuni. Cosa fare con i cosiddetti scarti? Le idee non mancano: cuocerli e frullarli per ricavarne ottime creme, per esempio, che andranno ad arricchire risotti e primi piatti in genere. La polpa della frutta che rimane dopo aver fatto un centrifugato diventa invece l’ingrediente principe per realizzare dolcetti improvvisati e gustosissimi.
L’uovo alla coque… nella lavastoviglie. Non solo ricette ecosostenibili, quindi (una delle ultime pubblicate è quella delle tagliatelle con la crema di asparagi, realizzata esclusivamente con i gambi), ma anche metodi di cottura fuori dal comune. Come quello per cui si inseriscono gli alimenti dentro contenitori ermetici che a loro volta finiscono nella lavastoviglie prima di avviare il lavaggio dei piatti sporchi. “In questo modo si evita la cottura sopra i 100 gradi – aggiunge la Casali – e tutti gli alimenti trattengono i liquidi mantenendo il proprio sapore e tutti i valori nutritivi”. Sarà questo l’argomento del prossimo libro in cantiere, a ogni lavaggio corrisponde una cottura: dalla lavastoviglie possono magicamente venire fuori uova alla coque dal tuorlo morbido, molluschi mai gommosi, carni tenerissime e ottime verdure al vapore. Non resta che sperimentare, in attesa che esca nelle librerie la nuova fatica di letteratura culinaria.
