NEW YORK – Purtroppo per Raoul Felder, celebre divorzista newyorchese, i nomi degli utenti del sito d’incontri Ashley Madison finiti in mostra nel ‘dark web’ non sono tutti di suoi concittadini. Non c’è dubbio però che la pubblicazione della lista di circa 32 milioni di utenti iscritti ad un sito di dating che si rivolge dichiaratamente, e facendone la sua bandiera, a chi vuol tradire il proprio partner, metterà in crisi più d’una coppia. E per questo l’avvocato della grande mela ha definito l’attacco hacker al sito “la cosa migliore mai accaduta nella mia professione dal Settimo Comandamento”. E Felder deve essere uno che la pensa in grande se, pur facendo il divorzista, non cita “non desiderare la donna d’altri” ma direttamente “non rubare”.
Stiamo parlando di quello che si può definire “l’Ashley Madison Gate”, e cioè il caso del furto di dati di 32 milioni di utenti del sito per traditori di coppia, che fa capo alla società di Toronto Avid Life Media, e si fregia dello slogan: “Life is short, have an affair” (La vita è breve, concediti una scappatella). Un sito di “dating” online, ossia un portale che consente a persone che vorrebbero conoscere un possibile partner di entrare in contatto, prima sul web, e poi fisicamente. Fondato nel 2001 dalla società Avid Life Media, secondo le ultime statistiche, Ashley Madison (A.M.) è visitato da 124 milioni di utenti mensili, numeri che lo rendono uno dei più popolari siti di dating.
La differenza principale del sito Ashley Madison rispetto ad altri portali simili sta proprio nel suo rivolgersi esplicitamente a persone sposate, o con un compagno fisso, che vogliono intrattenere una relazione extraconiugale. Per questo motivo il sito è stato criticato e addirittura messo al bando da governi che ritengono loro dovere vigilare sulla vita privata dei loro residenti, come ad esempio Singapore. In realtà, la differenza con gli altri siti di dating è molto più sfumata di quanto si possa pensare. Siti di “amicizie”, come Badoo o network generalisti come lo stesso Facebook, sono di fatto spesso usati per gli stessi scopi. Ashley Madison però ha fatto di questo tipo di utilizzo la sua stessa ragione di esistere, e il proprietario, Noel Biderman se n’è spesso vantato, definendosi “il re dell’infedeltà”.
A fine luglio, un gruppo di hacker: l’Impact Team, ha dichiarato di essere riuscito a trafugare i dati – indirizzi, email, numero di carta di credito, preferenza sessuali – di più di 30 milioni di utenti del sito, e di essere intenzionato a pubblicarli online, a meno che Ashley Madison e un sito gemello della stessa società, EstablishedMen.com (che mette in contatto uomini “di successo” con potenziali compagne più giovani), non cessassero l’attività. L’azienda si è rifiutata di cedere al ricatto, e poco dopo ferragosto gli hacker hanno dato corso alla minaccia pubblicando il tutto sul ‘dark web’, la parte di Internet non consultabile con i normali motori di ricerca ma solo attraverso particolari programmi come Tor. In tutto quasi 10 Gb di dati.
Tra gli iscritti sono stati scoperti gli account aperti su Ashley Madison da due procuratori federali, da un esperto di computer nell’ufficio del presidente Barack Obama, da alti funzionari del dipartimento della Giustizia, da dipendenti del Pentagono, da un funzionario del ministero della Sicurezza nazionale, che all’atto dell’iscrizione ha detto di lavorare nell’antiterrorismo, e da personale di Capitol Hill. Tutti probabilmente residenti a Washington probabilmente e purtroppo per l’avvocato Felder. Ma tra gli oltre 30 milioni di iscritti i cui nomi sono finiti on-line, anche se ovviamente l’iscrizione al sito di per sé non è indice che poi lo sia sia adoperato realmente – è possibile che molti profili appartengano a persone che avevano sentito parlare del sito è si sono registrate per vedere di cosa si trattasse -, il divorzista newyorchese è fiducioso che questo attacco hacker gli porterà qualche nuovo cliente.
Peggio, molto peggio: negli Usa, a San Antonio in Texas forte è il sospetto che un dipendente comunale abbia scelto la via del suicidio proprio dopo aver preso atto che il grande disvelamento delle corna, degli adulteri era in piazza anche per lui. Stessa sorte, il suicidio, anche per 2 canadesi.