ROMA – Della giustizia non ha parlato più di tanto, sa perfettamente che il professore non ama affrontare questi temi e soprattutto non metterĆ mai bocca sulle sentenze, tanto meno si lancerĆ” in una campagna contro i giudici,dopo la eventuale condanna di Berlusconi. Il Cavaliere, invece, ha affrontato le questioni che davvero gli stanno a cuore e che riguardano, sempre e comunque, la cassa, il suo conflitto di interessi, la autoritĆ di garanzia delle comunicazioni e la Rai.
Ha ricominciato con la solita sceneggiata dell’esproprio, del complotto ordito dai poteri forti contro di lui ” uomo candido e debole”, e ha chiesto garanzie, in cambio del voto di fiducia. In particolare ha chiesto un rinvio dell’asta per la assegnazione delle frequenze digitali ed un trasferiemento del contenzioso alla autoritĆ di garanzia delle comunicazioni. Da qui anche la preoccupazione per il nome del prossimo presidente della autoritĆ medesima, che scadrĆ a marzo, il nuovo sarĆ indicato proprio da Monti. Il presidente del consiglio dovrĆ scegliere tra un garante della conservazione e del conflitto di interessi ed un mastino della concorrenza, del libero mercato, della paritĆ” di accesso ai mezzi di comunicazione per le forze politiche e sociali.
Per quanto riguarda la Rai Berlusconi ha sconsigliato qualsiasi riforma che vada nel segno della modifica della Gasparri e della sostituzione di quello che ĆØ ormai considerato uno dei peggiori gruppi dirigenti della storia del servizio pubblico. Del resto, nei suoi panni, avremmo fatto lo stesso, perchĆØ rinunciare a questa ” ultima raffica di viale Mazzini” che ti assicura fedeltĆ politica e tiene bloccato quello che un tempo era considerato il principale concorrente. Di questo, ne siamo certi, ha parlato Berlusconi.
Meno certe, invece, sono le risposte di Monti, forse ha soprattutto ascoltato,e forse ha davvero compreso come il conflitto di interessi sia, ancora oggi,il vero macigno che continua a pesare sulla democrazia italiana. Eppure anche per Monti, su questi temi, si sta avvicinando il momento delle scelte. Quelli che si indignano per i passi i dietro che il governo ĆØ stato costretto a compiere in materia di taxi e di farmacie, potrebbero scoprire che il governo potrebbe essere costretto, in materia di aste, di frequenze, di pubblicitĆ , di Rai, a compiere passi indietro di ben altra portata. Naturalmente speriamo ardentemente di essere smentiti.
