
ROMA – Trump, un nome, un programma, un presidente. E anche un rumore, un suono: quello che formano le quattro consonanti e l’unica vocale del cognome Trump. Un suono che è in sé, casualmente s’intende, una suggestione, un annuncio, un segnale. A che suono somiglia, che rumore richiama il trump-trump?
Il passo pesante e ferrato di un robusto robot o macchinario che incede e calpesta, tritura gli ostacoli. Anzi gli ostacoli neanche tanto li vede, lui procede, va avanti: trump-trump e peggio per chi non si scansa e per cosa non sparisce.
Il concatenarsi di un meccanismo che ingrana e produce un movimento, movimento di cingoli, benne, braccia meccaniche appunto, il trump-trump di una macchina che asfalta.
E soprattutto il trump-trump rumor di mascelle che masticano, suono un po’ da cartoon ma certamente il suono che nell’immaginario è quello di mascelle che spezzano, sminuzzano, smontano.
E così è, la suggestione di un rumore finisce per suggerire il vero sapore della realtà . Trump, il vero Trump, ci mastica tutti.
Ha cominciato masticando l’assistenza sanitaria obbligatoria. Per gli americani una cosa discutibile, per noi un diritto acquisito e naturale, comunque il neo presidente l’ha triturata subito.
Poi si è masticato con gusto ogni limite alle emissioni inquinanti, con relativo sberleffo all’emergenza climatica e conseguente via libera a oleodotti e perforazioni. Un solo boccone, anzi niente più di un risucchio per far sparire, mangiarsi, gli studi e le conclusioni di chi parla di effetto serra.
Quindi si è mangiato la relativa serenità delle donne americane che volessero abortire. Disprezzo federale, niente assistenza e un giudice della Corte Suprema di fresca nomina anti-aborto.
Poi ha masticato con intenso piacere i messicani “sfruttatori” degli Usa. Muro alla frontiera e lo paghino i messicani. Se non pagano, mani sulle rimesse, sui soldi che gli emigrati messicani in Usa rimandano a casa.
Quindi si è mangiato come fosse uno snack la pace diplomatica ed economica con la Cina. Ha detto che forse di Cina ce n’è due (Taiwan) e questo per Pechino è quanto di peggio si possa ascoltare. E ha detto che la Cina è il nemico economico. Cinquanta anni di politica Usa verso al Cina masticati.
Ancora, ha masticato e fatto poltiglia del mito e della storia vera del melting pot americano. Tutte le etnie che si fondono nella grande fornace e diventano così l’America? Forse una volta…oggi il trump-trump fa setaccio etnico alle frontiere. E lo fa per principio: i paesi i cui cittadini sono messi al bando non sono quelli da cui sono venuti attacchi terroristici e mai nessun attacco terroristico è venuto in Usa da rifugiati. Si mastica per il piacere di farlo.
Ancora e ancora: si sta masticando “settanta anni di politica estera Usa”. Lo dice così pari pari Tusk, il polacco Tusk di fronte al trump-trump che vuole l’Union e Europea smontata, Putin un partner, la Nato un  fardello “obsoleto”. E mascelle a masticare anche sulla Germania della Merkel. Anche a costo di inventare un euro “tenuto artificialmente basso per danneggiare Usa e gli altri europei”. L’euro alto favorirebbe il dollaro, certo. Ma come farebbe l’euro alto a favorire per esempio Italia o Spagna o Francia? Impossibile. Ma al masticatore piace masticare anche e soprattutto i fatti, la logica, le compatibilità .
Ancora e ancora e ancora: trump-trump sugli accordi commerciali internazionali, sulla pax (relativa ma sempre pace) economica mondiale sotto scritta da decenni sulla base della constatazione che una guerra di dazi fa solo sconfitti.
Masticati i principi e le idee e presto i fatti per cui l’America garantiva la sicurezza dell’Europa. Masticata la prassi americana, magari anche la pretesa americana, di occuparsi e farsi carico degli equilibri/squilibri del mondo. Ora l’America si fa solo i fatti suoi, non perché divenuta timida e spaurita, ma perché ufficialmente se ne frega del resto del mondo e ufficialmente dichiara sua bandiera e strategia sacrificare gli interessi del resto del mondo ai propri. Masticato e sciolto il mastice degli ultimi settanta anni di relativa pace sul pianeta, masticato il “noi e loro” sostituito dal “noi contro loro”.
E son passati dieci giorni di Trump presidente. I prossimi mesi e anni saranno quelli in cui ci masticherà tutti. Ed è pieno per ogni dove di gente ansiosa, felice, entusiasta di consegnarsi alla masticazione nella gioia e obiettivo che ad essere masticato sia il suo nemico-avversario vero o presunto. La storia direbbe: dove sta la notizia?