
Una laurea a Cambridge e una solida esperienza alle spalle: ma รจ anche sorda, quindi per Jane Cordell, diplomatica di carriera al Foreign Office, non รจ abbastanza per far carriera. Il tribunale del lavoro britannico ha dato ragione al ministero degli Esteri che aveva negato alla donna il posto di vice ambasciatrice in Kazakhstan sulla base di un handicap che la rende troppo costosa: รจ profondamente sorda.
La Cordell si era detta vittima di discriminazione ma il tribunale ha confermato che i costi necessari a pagare un interprete sarebbero ammontati a 240 mila sterline, cinque volte il suo salario e pari, grossomodo, all’intera retribuzione di tutto lo staff britannico dell’ambasciata. Morale, Astana per la Cordell resta tuttora una destinazione off limits. Il verdetto, di cui il quotidiano Independent ha ottenuto una copia, sostiene che i costi che il governo dovrebbe sostenere per permetterle di lavorare nella terra di Borat ”sono semplicemente irragionevoli”.
La decisione del tribunale del lavoro si appoggia a una legge che obbliga i datori di lavoro a fare ”ragionevoli aggiustamenti” (ad esempio pagando per speciali attrezzature o assistenza) per consentire al dipendente disabile di svolgere le sue mansioni: una norma che per la Cordell si รจ rivelata un boomerang che potrebbe risultare un boomerang per altri come lei che rischiano la discriminazione perchรฉ portatori di handicap: sono 227 solo al Foreign Office di cui 52 in sedi all’estero.
La stessa Jane aveva lavorato con successo in Polonia e poi segnalata per la promozione. ”Adesso non sa se potra’ mai servire il paese in sedi fuori della Gran Bretagna”, ha dichiarato l’Equality and Human Rights Commission, l’organizzazione che in parte ha finanziato l’azione legale. Per la diplomatica potrebbero poi esserci ulteriori conseguenze dal momento che i tagli al bilancio del Ministero degli Esteri annunciati dal premier David Cameron prevedono una riduzione dei dipendenti al quartier generale di Londra.
