BRUXELLES – “Non mi piace chi è uscito dal vertice europeo e ha detto di aver vinto”, così il presidente della Commisione Ue, Josè Manuel Barroso, si è rivolto al parlamento europeo. Ma la stilettata, è evidente, era rivolta alla coppia italo-spagnola, Monti-Rajoy. Poi ha precisato che nel Consiglio europeo c’è stata unanimità sulle “misure a breve termine” per stabilizzare l’euro, quelle volute da Monti e Rajoy per ricapitalizzazione diretta delle banche e meccanismo anti-spread per la stabilizzazione finanziaria dell’eurozona. Bacchettando così anche Olanda e Finlandia che lunedì hanno manifestato riserve sull’accordo. ”La dichiarazione dell’Eurozona è stata molto importante – ha affermato – E sottolineo che è stata avallata da tutti i 27”.
Sul secondo punto gli ha offerto la sponda anche il presidente del Consiglio, Herman Van Rompuy, che ha detto: “Le decisioni sono all’unanimità e si parte dal presupposto che siano rispettate”. Insomma, i guardiani dei trattati sembrerebbero essere un po’ disturbati da quanto hanno letto e sentito dopo venerdì notte e con loro lo sono anche i parlamentari europei che hanno accolto a suon di applausi lo sfogo dei due presidenti. Le attestazioni di vittoria di Monti e Rajoy non sono piaciute soprattutto perché estranee allo spirito europeo: “Si perde insieme, si vince insieme – ha sentenziato Barroso – perché quello di venerdì è stato un risultato teso che però ha portato risultati europei”. E invece la sensazione è stata piuttosto come un’affermazione personale da rivendere in casa propria per Monti e Rajoy.
Ma non finisce qui perché la cancelliera tedesca Angela Merkel, già ieri ha fatto notare che “dobbiamo ancora fare chiarezza sulle decisioni prese al vertice di Bruxelles”. Insomma, Germania, Finlandia e Olanda promettono di dare Battaglia per la riunione dell’Eurogruppo di lunedì prossimo per cercare di cambiare i patti di cinque giorni fa.