Nel 2003 Silvio Berlusconi gli diede del “Kapò”, oggi il tedesco socialdemocratico Martin Schulz viene appellato come “fascista antidemocratico”. Ovviamente l’autore dell’insulto non è il Cavaliere ma Godfrey Bloom, un deputato britannico dello Uk Independence Party – estrema destra favorevole al ritiro del Regno Unito dalla Ue.
La scena è stata questa e si è svolta ieri martedì 23 novembre, durante l’assemblea plenaria dei deputati europei. Schulz stava parlando al microfono, chiedeva più coesione nell’area euro colpita dalla crisi, criticava quello che secondo lui è il “comitato franco-tedesco di gestione dell’Europa”, cioè l’asse tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy che tende a guidare la Ue tenendo in poco conto gli altri 25 Paesi partner.
A un certo punto, il deputato Bloom lo ha apostrofato con la frase “ein Volk, ein Reich, ein Führer”, cioè “un popolo, un impero, un leader”, slogan piuttosto conosciuto nella Germania del periodo nazista. Ma non è finita. Non contento ha rincarato la dose e ha dato a Schulz del “fascista antidemocratico”. Questo appena prima che il presidente dell’assemblea Jerzy Buzek decidesse di espellerlo dall’Aula. L’epilogo ancora più spiacevole, almeno per l’Italia, è che a seguire il deputato britannico fuori dall’Aula per solidarietà sono stati nove deputati della Lega nord. Secondo i leghisti la decisione della presidenza ”non era giusta” perché Martin Schulz e’ rimasto in aula ”quando anche lui ha offeso Bloom: il presidente avrebbe dovuto chiedere anche a lui di andarsene”, hanno motivato.