Il primo รจ a fare lavoro sociale in un oscuro ufficio di Roma. Si chiama Cesare Previti. Il secondo da dieci anni fabbrica leggi e difese per salvare il suo cliente da accuse a ripetizione, รจ alto due metri ed รจ un simpatizzante del Partito Fascista. Si chiama Niccolรฒ Ghedini. Il terzo รจ il maestro del secondo, parafascista anche lui di estrazione. Ha pure difeso membri del disciolto partito che loro volevano ricostruirlo. Si chiama Piero Longo. Il quarto รจ anch’esso maestro e socio di Ghedini: viene dall’estrema sinistra, ma poi si convertรฌ al socialismo di Bettino Craxi. Ha una grande testa giuridica ed รจ molto amico di Marcello Dell’Utri, siciliano, giร condannato per associazione mafiosa. Recentemente ha perfino difeso Delfo Zorzi, un superlatitante accusato della strage neofascista di Brescia, dove nel 1974 una bomba uccise otto innocenti e ne ferรฌ piรน di venti. Si chiama Gaetano Pecorella.
Questo รจ il ritratto al vetriolo che il quotidiano spagnolo El Pais dedica al collegio difensivo di Silvio Berlusconi, entrando nel dettaglio dei tanti processi in difesa di mafiosi, camorristi e nazi fascisti che il quartetto di legali puรฒ mettere nel suo curriculum. Lo spunto, ovviamente, รจ la recente sentenza della Corte Costituzionale sul lodo Alfano.
El Pais definisce Longo, Ghedini e Pecorella “i tre moschettieri”, ma specifica che questi tre avvocati non hanno sostituito nel cuore l’indimenticabile Cesare Previti. Non manca un riferimento all’impresa di quest’ultimo sul lodo Mondadori, tornato in auge con un’altra sentenza che conferma la corruzione esercitata proprio da Previti per convincere i giudici a dare ragione a Berlusconi contro il gruppo De Benedetti, nel match per il grande gruppo editoriale.