
«Presidente Barroso l’aggia vutato e le chiedo d’essere o’ Presidente ‘e tutta ll’Europa»con queste parole Enzo Rivellini, parlamentare europeo del Pdl che siede nel gruppo del Ppe, ha commentato la rielezione del presidente Barroso alla guida della Commissione Ue.
Il parlamentare aveva chiesto di essere tradotto mentre parlava in napoletano, ma con una nota ufficiale del Servizio dell’interpretazione gli era stato risposto di no: «Siamo spiacenti di doverla informare che non essendo il napoletano una lingua ufficiale del Parlamento Europeo un Suo eventuale intervento in napoletano non potrà essere interpretato nelle altre lingue, né essere pubblicato nel resoconto integrale delle discussioni, che contiene la trascrizione e la traduzione degli interventi fatti in Plenaria». Nonostante questa risposta, Rivellini non si è lasciato intimidire ed ha comunque pronunciato il suo discorso integralmente in napoletano.
Rivellini si rivolto al presidente Barroso chiedendogli di essere «il Presidente di tutta Europa, ma anche del Sud» ed ha spiegato durante il suo intervento che «il napoletano non è un semplice dialetto ma una lingua con una sua grammatica ed una sua letteratura».
Quanto accaduto ha gettato nello sconforto i traduttori, incapaci di seguire la «performance» dell’eurodeputato del centrodestra. Il politico ha continuato imperterrito nonostante i colleghi con cuffia protestassero per il silenzio dei traduttori.
A l’eurodeputato è costato solo un richiamo del presidente dell’assemblea per aver superato il tempo assegnatogli. Rivellini ha successivamente dichiarato soddisfatto «di aver potuto parlare sia in italiano sia in napoletano per mettere in evidenza le problematiche che investono il Meridione d’Italia e che la commissione Ue guidata da Barroso non può ignorare». Per l’esattezza durante la seduta aveva detto: «Ausann na’ metafora putesse dicere che ‘a nostra protesta è comme quanno schizzichea, evitammo c’arriva ‘o pata pata ‘e’ ll’acqua» che tradotto significa: «Usando una metafora potrei dire che il nostro disagio e la nostra protesta è oggi come una leggera pioggerella. Facciamo in modo che non diventi un uragano».
Qui di seguito il video di quanto accaduto a Strasburgo.