BRUXELLES – Sanzioni, embargo sulle armi e no fly zone, ovvero spazio aereo chiuso: l’Europa si gioca tutte le carte per stroncare Muammar Gheddafi. Ancora il pacchetto di misure è ancora allo studio, ma l’Ue ha chiaro in mente l’obiettivo: disarmare chi reprime i manifestanti, vietare la vendita degli equipaggiamenti, dei fucili, delle divise.
In più sul tavolo dei 27 c’è l’imposizione di una no-fly zone sopra la Libia, chiesta in particolare da Francia e Gran Bretagna. L’unico ostacolo per ora sono gli stranieri che devono rimpatriare: ”Ci sono ancora alcune migliaia di cittadini europei in Libia che devono essere evacuati”, rilevano le fonti.
Nonostante i cosiddetti «piani di contingenza» siano già stilati, «l’Ue ha bisogno di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu in primo luogo». I ministri della Difesa europei si sono incontrati a Godollo, in Ungheria, con il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, per discutere l’evacuazione dei cittadini rimasti bloccati. Rasmussen non ha escluso la partecipazione della Nato a questo progetto, ma senza una presa di posizione ufficiale delle Nazioni Unite sarebbe difficile.
Ultima carta, sono i blitz militari. Ultima in ordine, ma non così lontana forse, visto che la Casa Bianca ha fretta di intervenire, così come Francia e Gran Bretagna per evitare che i propri cittadini vengano presi in ostaggio.
