PARIGI – Se Marine Le Pen non raccogliera’ le 500 firme di ”grandi elettori” necessarie per candidarsi all’Eliseo, la colpa sara’ ”della casta politica al potere” che vuole ”incatenare il sistema”: le pesanti accuse della leader del Fronte nazionale (Fn), che afferma di temere per le proprie chance nella corsa all’Eliseo, sono state lanciate oggi nei tradizionali auguri della Le Pen ai giornalisti.
Da alcune settimane la portabandiera dell’estrema destra francese ha lanciato l’allarme su questo sistema che e’ stato sempre il punto debole della candidatura del Fn, anche quando suo padre stentava fino all’ultimo a raccogliere le firme. Successe nel 1981, quando il ”patriarca” del partito, Jean-Marie Le Pen, non pote’ partecipare alle elezioni perche’ non erano sufficienti i nomi dei suoi patrocinatori. Stesse difficolta’ nel 2007.
Ma oggi – ha detto Marine Le Pen – ”la situazione e’ piu’ grave, gravissima. Siamo lontani dal numero necessario e questo proprio mentre io sto tallonando Nicolas Sarkozy nei sondaggi”.
Secondo la candidata, l’unica possibilita’ di cambiare questa situazione sarebbe quella di garantire l’anonimato dei firmatari, soprattutto quello dei sindaci, che al momento starebbero osservando una sorta di ”sciopero delle firme”.
A fine novembre, la Le Pen aveva scritto una lettera al primo ministro, Francois Fillon, denunciando la regola ”antidemocratica” della pubblicita’ dei sostenitori, a fine dicembre ha sollevato una questione di costituzionalita’ sullo stesso argomento davanti al Consiglio di stato.
”Se questa situazione e’ scandalosa per i piccoli candidati – ha insistito oggi – e’ poi gravissima per la sola candidatura in grado oggi di passare al secondo turno delle presidenziali…se non posso presentarmi alle elezioni, e’ chiaro che non saremmo piu’ in democrazia, e che il presidente eletto sarebbe assolutamente illegittimo”.