LONDRA – Il nuovo leader dei Labour è Jeremy Corbyn, deputato di 66 anni anti-austerity e candidato della sinistra pacifista alle votazioni del vertice del partito. Corbyn ha sbaragliato alla prima votazione on il 59,5% i tre rivali ‘di establishment’: Andy Burnham, Yvette Cooper e Liz Kendall.
Il primo atto del nuovo leader Labour, come da lui stesso annunciato nel discorso per la vittoria, sarà una manifestazione in favore dei rifugiati e contro la linea dura del governo conservatore: “Vogliamo dimostrare come i rifugiati devono essere trattati”.
Dare “speranza alla gente comune che è piena fino qui di ingiustizie, disuguaglianza, povertà non inevitabile”. E’ questo l’obiettivo del nuovo leader del Labour britannico, annunciato fra gli applausi alla platea del partito. Discorso unitario, ma con chiari riferimenti a temi come ambiente, pace, welfare, parità e immigrazione. Rivendicato il legame “organico” con il sindacato e denunciata come un “attacco alla democrazia” la riforma messa in cantiere dal governo conservatore per limitare il diritto di sciopero.
Parlando della diseguaglianza nella società del Paese e definendola “grottesca”, ha dichiarato guerra all’austerity:
“L’austerità introdotta dal governo conservatore di David Cameron non è giusta, non è necessaria e deve cambiare”.