LUGANO – Lo slogan รจ simile a quelli del Carroccio, ma rivolto anche verso di loro questa volta: “Via gli italiani dalla Svizzera”. Arriva dalla Lega dei Ticinesi visto che i ventisei Cantoni elvetici voteranno per rinnovare il parlamento.
Il partito di Giuliano Bignasca e del suo rappresentante nel parlamento di Berna, Norman Gobbi, sta dichiarando battaglia contro iย 45 mila italiani di Sondrio, Como, Varese e Verbania che lavorano nel Ticino. Le accuse suonano piรน o meno cosรฌ: “Rubano il lavoro agli svizzeri, costano troppo in rimborsi di tasse per Roma”.
Tutto nasce dal 1974, dopo un accordo ย tra il governo svizzero e quello italiano sui “ristorni”, la percentuale di tasse, come spiega Repubblica, “versate in Svizzera dai lavoratori italiani, che i tre cantoni di confine (Ticino, Grigioni e Vallone) da allora restituiscono a Roma perchรฉ questa giri la somma a Comuni, Province e Comunitร montane di frontiera. Tocca poi agli enti locali destinare questo tesoretto ai servizi pubblici, dalla sanitร ai trasporti. Ora, contro la quota – il 38,8 per cento – dei ristorni fissata in quell’accordo lontano, si sono scagliati sia il leghista ticinese Gobbi, sia – a sorpresa – i moderati del Partito popolare democratico”.
