ROMA – Il presidente del Consiglio Mario Monti si toglie un sassolino dalla scarpa: gli attuali problemi dell’Europa non sono dovuti ai comportamenti “allegri” dei “Pigs” (Portogallo-Italia-Irlanda-Grecia-Spagna) ma a quelli irresponsabili dell’asse franco-tedesco.
Nel 2003 Francia e Germania, con la ”complicità ” della presidenza di turno italiana, furono autorizzate a ”deragliare” dalle regole europee: ”Abbiamo speso 10 anni per ricostruire una credibilità europea; ecco l’importanza delle regole”. Con questo ricordo dello sforamento di Parigi e Berlino nel 2003 che tanto costò all’Unione Monti ha chiuso – con una punta di veleno – la conferenza stampa finale del vertice quadrilaterale di Roma con Angela Merkel, Francois Hollande e Mariano Rajoy.
Tolto il sassolino, una punta di patriottismo nel finale, in cui Monti ribadisce la centralità dell’Italia nell’Unione europea: ”Tutte le strade portano a Roma”, ricordando che la domanda di ”più Europa” è stata lanciata nella capitale, proprio dove ”è nata la costituzione europea”.